Legge elettorale, La Russa: “Evitare riforme che portino ad ammucchiate”

Ignazio La Russa auspica una nuova legge elettorale. Ma con una conditio sine qua non: “È possibile farlo e non sarebbe né la prima né l’ultima volta che si cambia. Ma bisogna evitare riforme che favoriscano pareggi che porterebbero ad ammucchiate o Governi tecnici che a noi non piacciono”. Lo ha detto il presidente del Senato intervistato a Ping pong su Rai Radio 1. “L’importante – ha aggiunto – è trovare forme che consentano agli italiani di decidere”. Tuttavia, La Russa si definisce “non personalmente coinvolto, anche se quando avevo altri ruoli mi sono occupato io per il mio partito di questo tema”. Quanto al premierato, a suo avviso “ci sono” i tempi tecnici per approvare la riforma entro la fine della legislatura, “poi si tratta di vedere quando si terrà il referendum”. Rispetto alla consultazione referendaria sulla separazione delle carriere, il plenipotenziario di Fratelli d’Italia ha detto che andrà “a votare, ed è già una scelta farlo”. Nel corso di un convegno sui trent’anni dalla legge elettorale regionale, a Palazzo Zuccari, a Roma, la seconda carica dello Stato ha detto che “sulle riforme costituzionali e sulla legge elettorale, poi finirà come finirà, ma io credo che una capacità di ascolto delle ragioni degli altri sia indispensabile”.

La Russa crede che i rimedi suggeriti prima dall’ex presidente della Camera, Luciano Violante, “come il ricorso al Parlamento in seduta comune, ad esempio per il voto di fiducia, o la fiducia costruttiva meritino assolutamente attenzione”. Secondo La Russa, “se la fiducia fosse in Parlamento comune, il problema della diversità tra un ramo e l’altro non dico che non ci sarebbe più, ma sarebbe un problema infinitamente minore. Quindi mi sembra una proposta molto interessante. Così come quella della fiducia costruttiva, di cui si è parlato tante volte ma poi si dice anche che non ci riusciremo mai. In ogni caso, credo che siano due proposte di cui bisogna assolutamente tenere conto”. Quanto al clima politico generale, La Russa ha detto che “Giorgia Meloni non si lascia intimidire” ma anche le recenti minacce sono “la cartina tornasole del clima di odio che alcuni non si accorgono di fomentare con le loro parole o azioni”. Infine, una chiosa finale su Elly Schlein: “Non so se sia felice di non essere venuta ad Atreju. Magari, visto il successo, si è pentita”.

Aggiornato il 16 dicembre 2025 alle ore 17:23