Un celebre filosofo, terminato un corso su come la volontà deve tenere a bada gli istinti, venne sorpreso dai suoi studenti all’uscita di un postribolo e, avendolo quelli redarguito perché aveva razzolato male, frequentando un posto dove gli istinti avevano invece libero sfogo, rispose che la filosofia non ha bisogno dei filosofi. Come dire: conta quello che dico. Monito che invece la messe di opinionisti italiani di questi giorni ha del tutto smarrito, preferendo trarre ragioni pro o contro una tesi non dalla filosofia, ma dai filosofi, e dalle loro supposte qualità morali.
Lo hanno fatto tutti quelli che, smascherata la bufala di chi aveva attribuito a Paolo Borsellino idee sulla separazione delle carriere, a quanto pare mai espresse, non ha sentito il bisogno di osservare che se anche fosse stato vero, e fermo restando che Borsellino, come Giovanni Falcone, rimane un eroe della storia patria, non è detto che tutto ciò che un eroe nazionale ha detto o scritto va preso per oro colato. Ci saranno state opinioni sia di Borsellino che di Falcone chiaramente discutibili, e sarà pure vero che se un magistrato ha fatto vita da eroe non significa che tutto ciò che ha detto è verità rivelata. Come sarà pure vero che, se taluno ha fatto vita da tessitore di losche trame, non ne deriva automaticamente che tutto ciò che ha detto è per ciò stesso da respingere come frutto del male. Anche il peggiore dei mestatori avrà a volte sostenuto tesi condivisibili. Le idee, come si è detto, hanno gambe proprie. E ricordarlo è diventato scandalo. La topica dei tifosi induce persino alla tesi che, seppure fosse condivisibile separare le carriere dei magistrati, siccome questa idea fu cara a Licio Gelli, allora non se ne parla proprio. Adolf Hitler era, a quanto pare, vegetariano, ma anche la logica infantile ammetterebbe che non ne deriva che mangiare carne è indice di indole sinistra.
E tra le degenerazioni dell’argomento ad hominem c’è l’avvelenamento del pozzo, assai caratteristico degli analfabeti funzionali, che ora mi obietteranno: ma tu accomuni Borsellino a Licio Gelli, due che stanno insieme come il diavolo e l’acqua santa. No, accomuno gli argomenti di Borsellino a quelli di Licio Gelli, come se non fossero né dell’uno né dell’altro.
Aggiornato il 21 novembre 2025 alle ore 10:39
