L’antico Stato Veneto, il cui ordinamento costituzionale fu elaborato in secoli, usava ampiamente, per l’elezione dei propri organi, l’estrazione a sorte. La scelta del capo dello Stato, il Doge, vi avvenne con un complicato sistema in cui si alternarono votazioni ed estrazioni stocastiche. La riforma delle magistrature giudiziarie, varata dall’attuale Parlamento italiano, prevede tale metodo per scegliere i loro organi. Essa è stata voluta, studiata e proposta da Carlo Nordio, per anni magistrato a Venezia.
In passato, la cosa venne pensata anche da Maria Elisabetta Alberti Casellati, di Venezia. Evidentemente l’idea vaga nell’aria della laguna. Quello Stato Veneto, sul finire del XVIII secolo, cadde come un frutto marcito, ma durò un millennio, dalla crisi dell’Impero dei Romani in Occidente all’albeggiare del Risorgimento. Dai suoi semi, evidentemente, germoglia l’Italia. Se desse frutti e durasse altrettanto questo Governo avrebbe il posto d’onore nel palco reale del teatro in cui va in scena la Storia.
Aggiornato il 04 novembre 2025 alle ore 10:20
