È stata riconosciuta l’oggettiva complessità delle questioni di costituzionalità sollevate contro il “Rosatellum”, la legge elettorale vigente. Lo ha deciso la Prima Sezione civile della Cassazione (presidente Laura Tricomi, consigliere relatore Rita Elvira A. Russo), con l’ordinanza interlocutoria del 27 ottobre 2025, a poco più di un mese dalla pubblica udienza dell’11 settembre. La Corte ha chiesto all’Ufficio del Massimario una relazione organica sulla disciplina elettorale e sulla giurisprudenza costituzionale, rinviando il giudizio a nuovo ruolo. Il ricorso, promosso da cittadini elettori e avvocati messinesi – oltre a Enzo Palumbo e Andrea Pruiti Ciarello, sono ricorrenti anche gli avvocati Tommaso Magaudda, Francesca Ugdulena e Giuseppe Magaudda – evidenzia cinque profili di incostituzionalità della legge: al vaglio ci sono le soglie di sbarramento per entrambe le Camere, il limite della base regionale per il Senato, il voto obbligatoriamente congiunto, il trasferimento dei voti sottosoglia, l’eccessivo numero di firme di presentazione, e, in via generale, la legittimità del relativo iter legislativo conclusosi con la fiducia.
L’avvocato Enzo Palumbo, già senatore e membro del Csm, primo promotore del ricorso e difensore dei ricorrenti, sottolinea che “l’ordinanza s’interroga sui requisiti di ragionevolezza e proporzionalità della discrezionalità del legislatore in materia elettorale a partire dalle sentenze numero 1 del 2014 e numero 35 del 2017 della Consulta e chiede all’Ufficio del Massimario una ricostruzione sistematica della giurisprudenza costituzionale e della posizione della dottrina”. E aggiunge: “Mentre resta l’attesa per la definitiva decisione, occorre che le istituzioni e le forze politiche s’interroghino sulla necessità di tornare a un sistema realmente rappresentativo, che non consenta a una minoranza del Paese, quella di ieri come quella di domani, di trasformarsi artificialmente in maggioranza parlamentare”.
L’avvocato Andrea Pruiti Ciarello, membro del Cda della Fondazione Einaudi, l’altro storico promotore e difensore, afferma che “questa ordinanza segna un punto di svolta: la Cassazione chiede un quadro organico sulla legge elettorale e mette al centro del dibattito politico e accademico il diritto di voto come esercizio di una quota essenziale di sovranità popolare. È un segnale forte per aprire, nel Paese e in Parlamento, un confronto serio per garantire agli italiani un sistema elettorale giusto, proporzionato e conforme alla Costituzione”. Con il rinvio a nuovo ruolo e la relazione del Massimario in preparazione, la Corte disporrà di un quadro di riferimento oggettivo e completo per valutare le censure e le eventuali questioni di legittimità costituzionale. È interesse di tutti i cittadini che il prosieguo del giudizio avvenga in tempi rapidi e con la massima trasparenza.
Aggiornato il 29 ottobre 2025 alle ore 09:53
