Stefani (Lega): “Elettori preferiscono il pragmatismo alla rabbia”

Alberto Stefani punta su una campagna elettorale basata esclusivamente sui contenuti. “Come ho detto nel discorso di lancio ritengo fondamentale non attaccare i miei avversari. Dobbiamo parlare del Veneto, essere in grado di ascoltare, non farci prendere da polemiche sterili dentro o fuori la coalizione”. Lo afferma, in un’intervista a Repubblica, il deputato, vicesegretario della Lega e candidato del centrodestra alla presidenza della Regione Veneto. “I temi del nostro programma – aggiunge – non hanno a che fare con questioni ideologiche. Girano intorno a sanità, sociale, imprese e ambiente, cose che interessano tutti. Dobbiamo migliorare quello che si può senza fare una campagna livorosa di insulti e offese. E vedo che questo tono diverso è molto apprezzato, gli elettori preferiscono il pragmatismo alla rabbia inutile che allontana le persone”. Come sottolinea Stefani, “a Pontida la metà dei presenti erano veneti. La nostra è l’unica bandiera in cui è scritta la parola pace”. E sulla presunta “vannaccizzazione” della Lega, tiene a precisare: “Chi è in lista deve rappresentare i veneti, non una corrente all’interno del partito”.

Il progetto a cui tiene di più è “un piano casa per le giovani coppie, investire sui servizi educativi, un progetto contro il disagio giovanile che vada dallo psicologo di base agli sportelli nelle scuole, la valorizzazione degli istituti tecnici e professionali collegati alle imprese. Non tutti devono fare il liceo”. Sulla presunta “vannaccizzazione” del Carroccio interviene l’ex ministro della giustizia della Lega Roberto Castelli. A suo avviso, Roberto Vannacci “avrebbe fatto parte della nostra Lega solo se avesse abbracciato gli ideali federalisti.  Ormai – prosegue – è chiaro che la Lega è diventata un partito centralista con venature meridionaliste. E quindi non ha più niente a che fare con la questione settentrionale, che esiste ed è sempre lì. Siamo al 33° mese di recessione industriale. Il Nord sta soffrendo, ormai ci sono capannoni chiusi dappertutto. Non voglio fare la Cassandra, ma se non ci diamo una svegliata. I tedeschi adesso se la sono cavata bene, con un provvedimento di Ursula von der Leyen che non passa neanche per il Parlamento. Di fatto, con il riarmo sono 800 miliardi per Rheinmetall, visto che non riescono più a fare le auto perché le auto le fanno i cinesi, ora gli fanno fare i carri armati. Ma noi cosa facciamo?”. Frattanto, il segretario della Lega Matteo Salvini, ha convocato domani alle 10 il Consiglio federale del partito e la riunione si terrà negli uffici della Lega a Montecitorio, in presenza o in collegamento telefonico. Secondo quanto si apprende, si dovrebbe discutere dei regolamenti dei congressi.

Aggiornato il 29 ottobre 2025 alle ore 15:23