
Salva per un solo voto. L’eurodeputata Ilaria Salis ha ottenuto il via libera dell’Aula di Strasburgo alla sua immunità parlamentare con il minimo scarto possibile: 306 voti favorevoli contro 305 contrari. La decisione è arrivata a scrutinio segreto e ha immediatamente suscitato reazioni contrastanti tra le forze politiche europee e italiane. Nella plenaria, la deputata di Alleanza verdi e sinistra è stata accolta con applausi, baci, abbracci e un mazzo di fiori dai colleghi. La curiosità è che se la votazione fosse finita in parità, per regolamento, Salis avrebbe perso l’immunità.
“Accusata di lesioni aggravate potenzialmente letali e altre condotte criminose in concorso con altri, all’interno di un’organizzazione criminale. Ma col trucchetto del voto segreto, richiesto dai gruppi di sinistra, anche qualcuno che si dice di centrodestra ha votato per salvare la signora Salis dal processo. Vergogna!”. Così il vicepremier e leader della Lega, Matteo Salvini, ha commentato sui social il voto dell’Eurocamera, pubblicando un’immagine accompagnata dalla scritta “Salis scappa dal processo”. Durissimo anche il giudizio del capogruppo di Ecr, Nicola Procaccini, che ha parlato di “un voto che legittima la violenza politica. Ilaria Salis è qui per sfuggire a un processo per violenza politica. Il voto di oggi dimostra che per la sinistra italiana e europea la violenza politica non va perseguita. È un voto che legittima la violenza politica. Oggi la sinistra europea e italiana getta la maschera. È una vergogna”, ha dichiarato a caldo subito dopo la seduta.
Salis ha replicato in pompa magna. “Siamo tutti antifascisti”, ha scritto su X, pubblicando la foto che la ritrae in Aula, con il pugno sinistro alzato e un sorriso dopo l’approvazione della sua immunità. “Questo voto rappresenta una vittoria della libertà, della democrazia e dell’antifascismo”, ha aggiunto in una breve dichiarazione alla stampa, accolta dagli applausi di alcuni eurodeputati.
Dure le reazioni anche dal fronte di Forza Italia. “Il Parlamento europeo ha trasformato l’immunità in impunità. Il voto che salva Ilaria Salis dal processo è uno schiaffo alla giustizia e al buon senso”, ha dichiarato la vicepresidente del Senato, Licia Ronzulli. “L’Europa ha perso un’occasione per difendere la coerenza e la credibilità delle sue istituzioni, accettando il fatto che chiunque possa essere candidato solo per sfuggire alla legge e non essere processato per fatti violenti commessi quando non era parlamentare. Ancora una volta, la sinistra dimostra che le garanzie valgono solo quando fa comodo, piegando i principi di legalità a convenienza politica. Oggi non è stata salvata la democrazia, ma solo una compagna di partito”.
A smorzare le tensioni nel centrodestra ha provato il vicepremier e leader degli Azzurri, Antonio Tajani. “Le calunnie non le accettiamo, gli insulti non li accettiamo. Non c’è nessuno che tradisce, nessuno che fa giochi strani”, ha dichiarato ai giornalisti, rispondendo al post di Salvini. “Noi siamo sempre stati leali, coerenti. Abbiamo detto quale era la linea del voto, poi a scrutinio segreto ci sono 700 e più parlamentari che votano”, ha aggiunto Tajani, invitando la coalizione a “preoccuparsi di prendere voti all’esterno, non fare polemiche all’interno”. Il ministro degli Esteri ha poi ribadito la necessità di mantenere coesione nella maggioranza. “È inutile andare a cercare qualche voto in più. Quando si usano queste piccole cose per cercare qualche voto in più, alla fine poi i voti si perdono. Lo abbiamo visto nelle Marche, in Val d’Aosta, in Calabria”, ha osservato il titolare della Farnesina a margine di un convegno alla Camera dei deputati.
Sul piano giudiziario, la decisione dell’Europarlamento apre ora un nuovo scenario. “Il voto del Parlamento conferma che oggi in Ungheria non è possibile celebrare un giusto processo nei confronti di Ilaria Salis. Non resta a questo punto che dare un seguito alla richiesta di Ilaria di essere processata in Italia”, hanno dichiarato i suoi legali italiani, Eugenio Losco e Mauro Straini. “Pende un’interrogazione parlamentare ancora priva di riscontro, attendiamo la determinazione del ministro della Giustizia”.
Aggiornato il 07 ottobre 2025 alle ore 15:32