Sindaco premia Albanese e viene “sgridato” dalla relatrice

Il sindaco prende iniziativa, e poi viene anche bacchettato. Oltre il danno, la beffa, per Marco Massari, il primo cittadino di Reggio Emilia che domenica scorsa ha conferito alla relatrice speciale delle Nazioni Unite sui territori palestinesi occupati, Francesca Albanese, una copia del Primo tricolore. La bandiera dell’autoproclamata repubblica cisalpina che ha ispirato il vessillo italiano. La cornice, al Teatro Valli, è quella della presentazione dell’ultimo libro di Albanese. La colpa grave, del sindaco, quella di aver parlato davanti alla relatrice di “liberazione degli ostaggi”. Eppure Massari aveva cominciato bene, gridando al “genocidio” perpetrato dallo Stato ebraico, e che il massacro di Hamas del 7 ottobre 2023 non deve giustificare ciò che Israele sta facendo oggi.

Il sindaco poi, commette un altro errore grave. Quello di dimenticarsi che la platea non è lì per lui, ma per Francesca. E quindi la frase del primo cittadino, “la fine del genocidio e la liberazione degli ostaggi siano condizioni necessarie per avviare per quanto possibile il processo di pace”, è stata accolta come una bestemmia in Vaticano. “Vergognati”, fischi e urla nei confronti di Massari, prima che intervenisse Albanese per calmare la folla inferocita. Presa la parola, la relatrice Onu ha bacchettato il sindaco, rivolgendosi prima al teatro: “Lo so che siete arrabbiati, anche io lo sono. Il sindaco si è sbagliato, ha detto una cosa che non è vera. La pace non ha bisogno di condizioni. Qui non stiamo parlando di una guerra. Stiamo parlando di mettere fine a un’occupazione coloniale. Nessuno giustifica i massacri del 7 ottobre. Non bisogna giustificarli i terroristi, bisogna chiedersi che cosa vogliono, che cosa chiedono. Alla fine la storia si ricorderà di questo: sono riusciti a riportare la Palestina al centro della discussione. I terroristi stanno animando una rivoluzione globale che ci sta facendo pensare”.

La figuraccia, la botta presa dal sindaco sostenuto dal campo largo è stata così forte che molti giornali hanno preferito glissare sull’accaduto – almeno nelle prime ore – e il Partito democratico ha fatto orecchie da mercante. Non è arrivato nulla in aiuto di Massari. Il Pd tace. E col senno di poi, avrebbe potuto stare nel suo anche il povero primo cittadino.

MOLINARI SANZIONATO DALL’ORDINE

Il Consiglio di disciplina dell’Ordine dei giornalisti del Lazio ha disposto una censura nei confronti di Maurizio Molinari per alcune dichiarazioni rivolte a Francesca Albanese e pronunciate a RaiNews 24. La notizia, anticipata dal’associazione Professione Reporter, è stata confermata dal legale del giornalista, Maurizio Martinetti, che ha annunciato ricorso. Il difensore sottolinea che “nel sito Professione Reporter è stata data notizia del contenuto di un provvedimento disciplinare non definitivo – e quindi, non pubblicato né altrimenti accessibile – emesso dal Consiglio di disciplina del Lazio” e ha definito “arbitraria e illegittima” la diffusione delle informazioni. Secondo quanto riportato, il provvedimento sarebbe collegato a presunte violazioni deontologiche legate a una frase di Molinari, nel luglio scorso, durante la rassegna stampa di RaiNews 24, in cui si faceva riferimento a “presunti finanziamenti ricevuti da Hamas e a titoli professionali e accademici falsi” attribuiti ad Albanese.

Sul caso è intervenuto anche Il Riformista. Per il quotidiano sarebbe “fin troppo evidente chi, in questa vicenda, rispetti le regole e chi no. Chi abbia fatto informazione e chi censura. Chi abbia dato notizie e chi abbia calato la scure per scoraggiarne la conoscenza. Così facendo l’Ordine e il Consiglio di disciplina agiscono nel modo esattamente contrario alla missione del giornalismo: informare in piena libertà di espressione e di opinione. L’abisso in cui è sprofondata la nostra professione non conosce limiti”.

Aggiornato il 01 ottobre 2025 alle ore 13:23