
Matteo Piantedosi non intende minimizzare la situazione di scontro permanente che si respira nel Paese. Il ministro dell’Interno ammette: “C’è un clima di tensione che non mi piace”. Tuttavia, Piantedosi, in un’intervista al Messaggero, sostiene che non ci siano “elementi diretti che lascino presagire un ritorno di quei tempi terribili” della lotta armata. “Non per questo dobbiamo sottovalutare quegli ambienti e quei gruppi che in Italia, come in tutta Europa, fanno dell’antagonismo la cifra della loro esistenza e sono sempre in cerca di pretesti per rendersi protagonisti di violenze e disordini”. Per il capo del Viminale, “bisogna stare sempre attenti a non alimentare quel clima di tensione che, talvolta, si respira nel dibattito politico e nella società ed evitare il pericolo di effetti emulativi e salti di qualità”. Quanto a Pontida, a suo avviso non è andata in scena una sorta di santificazione di Charlie Kirk. “C’è chi si stupisce per la celebrazione della figura di Kirk ma, in realtà, quello che dovrebbe far rabbrividire è l’atteggiamento di chi in qualche modo ha giustificato la sua eliminazione”.
Matteo Salvini sostiene che il problema non siano i carrarmati russi ma i troppi delinquenti stranieri presenti in Italia. Secondo il leader della Lega è lì che bisogna investire i soldi per la difesa. “Salvini – chiosa Piantedosi – ha ragione. Perché è un dato di fatto. Quando rileva che gli stranieri irregolari commettono in proporzione la maggioranza dei delitti. Per questo abbiamo lavorato per aumentare i rimpatri di quelli maggiormente pericolosi”. Il ministro sottolinea: “Stiamo lavorando in Europa su come rafforzare il sistema dei rimpatri degli irregolari. È un’esigenza avvertita in tutti i Paesi”. C’è anche il caso Almasri. A questo proposito, Piantedosi pensa che sia giusto “scudare” il capo del Gabinetto del Ministero della Giustizia, Giusy Bartolozzi. “Assolutamente sì. Sono stato personalmente testimone di quanto la dottoressa Bartolozzi abbia lavorato in pieno concerto con tutti noi nella gestione di quella vicenda ed esclusivamente sotto le direttive del suo ministro”.
Poi, a margine dell’inaugurazione della nuova sede della Questura di Gorizia, Piantedosi si esprime sullo sciopero e sulle manifestazioni in programma oggi per Gaza in tutta Italia. “L’ho detto sempre: in Italia la libertà della manifestazione del pensiero trova una sua compiuta attuazione forse più che in ogni altra parte del mondo. Il discrimine tra manifestare, come è giusto che sia qualsiasi cosa, e fare altro tipo di azione sta nel non usare violenza e nel non negare i diritti altrui. Sono abbastanza confidente sul fatto che poi alla fine, il punto di equilibrio si troverà sempre. Quindi che anche la legittima espressione del pensiero di chi vuole manifestare e scioperare oggi possa essere conciliata con l’esigenza della restante parte della cittadinanza”.
Aggiornato il 22 settembre 2025 alle ore 14:45