Meloni leader politico, adesso diventi leader economico

Prima la copertina de LExpress, poi i complimenti dell’ambasciatore americano a Roma Tilman Fertitta. Giorgia Meloni è “la donna più forte d’Europa”, come afferma il settimanale francese nato da acque radicali. Non Ursula von der Leyen, né Christine Lagarde: loro, secondo LExpress, vengono dopo. E in un’intervista al Corriere della Sera, l’ambasciatore degli Stati Uniti in Italia, Tilman Fertitta, ha espresso un giudizio positivo sulla premier Giorgia Meloni e sul ruolo dell’Italia nello scenario internazionale.

“Penso che una delle ragioni per le quali oggi l’Europa è forte è perché l’Italia ha una leader forte in Giorgia Meloni. Credo sia per voi un enorme vantaggio. È per questo che l’Italia è coinvolta in tanti affari mondiali, anche al di là dei temi europei. Donald Trump lo apprezza”, ha dichiarato il diplomatico. Fertitta ha sottolineato il rapporto diretto con la presidente del Consiglio: “Parlo spesso con Meloni. Mi ha colpito per la rapidità con la quale acquisisce un’ottima comprensione di cosa è importante per l’Italia e cosa non lo è. E comprende bene anche le dinamiche nellUe e nella Nato. Poi ho visto spesso i vicepresidenti Matteo Salvini e Antonio Tajani: politici con visioni chiare che al tempo stesso sono anche dei gentlemen”.

L’ambasciatore è poi passato al sodo, ovvero l’interesse di Washington a rafforzare i legami economici, in particolare nel settore digitale, con l’Europa. l’America, sta cercando un partner in cui e con cui investire. “Voglio fare cose buone per le imprese italiane, a partire da quelle del digitale. C’è un motivo se tanti tech leader hanno seguito Trump in Gran Bretagna: le imprese americane sono leader mondiali, ma vogliono creare hub tecnologici in Europa. L’Italia può essere in prima fila nel digitale. Ma dovreste essere tra i primi ad abbassare la digital tax. Siete leader politici: avete la chance di diventare anche leader economici. Con più capitalismo”. Infine, Fertitta ha ricordato il suo legame personale con il Paese: “Amo questo Paese, l’unico per il quale ero disposto a lasciare la mia ottima vita negli Stati Uniti. L’amo non solo per le origini siciliane: il mio bisnonno partì da Cefalù nel 1887. Negli ultimi 15 anni sono venuto spesso, è un Paese straordinario. La pensano così in tanti: nove milioni di visitatori Usa l’anno, 300mila residenti qui, la più elevata concentrazione di ragazzi americani che studiano all’estero”. Adesso tocca a noi fare la prossima mossa. Le porte, gli Usa, le hanno già aperte.

Aggiornato il 19 settembre 2025 alle ore 12:38