
Giorgia Meloni non si è fatta pregare. La segretaria del Partito democratico, Elly Schlein, aveva chiesto alla premier come avrebbe fatto a proteggere la Global Sumud Flotilla, iniziativa politica e di propaganda al centro della cronaca nazionale e internazionale in questi giorni. E Meloni, naturalmente, ha esposto le manovre che adotterà l’Esecutivo proprio come dovrebbe fare un presidente del Consiglio. Ha ribadito che esistono effettivamente canali umanitari più efficaci per portare aiuti a Gaza, e soprattutto “già attivi” in Italia. “Pur notando che avvalersi dei canali umanitari già attivi, non solo da parte del governo italiano, eviterebbe di esporre i partecipanti all’iniziativa Global Sumud Flotilla ai rischi derivanti dal recarsi in una zona di crisi e al conseguente onere a carico delle diverse autorità statuali coinvolte di garantire tutela e sicurezza, preso atto che l’iniziativa possa avere anche una finalità di natura simbolica o politica, e che quindi si intende portare avanti a prescindere da quanto sopra esposto, il governo italiano assicura che saranno adottate tutte le misure di tutela e di sicurezza dei connazionali all’estero in situazioni analoghe, come sempre garantito finora”, si legge nella lettera delle premier per la segretaria del Pd. La presidente del Consiglio ha chiarito che “per agevolare il buon esito della finalità rappresentata, ovvero la consegna di generi di prima necessità alla popolazione palestinese, tenuto conto della limitata quantità di aiuti trasportabili sulle imbarcazioni coinvolte, si suggerisce la possibilità di avvalersi di canali alternativi e più efficaci di consegna”. Un riferimento esplicito alla missione italiana Food for Gaza, che ha già consentito la distribuzione di oltre 200 tonnellate di aiuti alimentari e sanitari anche nelle aree più isolate della Striscia.
Anche il ministro degli Esteri e vicepremier Antonio Tajani ha voluto dire la sua, confermando che la Farnesina darà “assistenza diplomatica e consolare” agli italiani sulla Global Flotilla, “come facciamo con tutti gli italiani nel mondo”. Ma ha anche sottolineato che non sarà “qualche nave con iniziative di fortuna a dare un contributo determinante. Diventa un gesto simbolico e politico, legittimo, ma non risolve la carestia”. E la senatrice Michaela Biancofiore, presidente del gruppo Civici d’Italia, Nm, Udc, Maie, definisce “impeccabile e di buon senso la risposta del presidente del Consiglio” alla lettera di Schlein. A suo giudizio, “è del tutto evidente che l’iniziativa Global Sumud Flotilla abbia finalità politiche e simboliche piuttosto che di concreto e sostanzioso aiuto umanitario alla popolazione di Gaza come invece viene propagandato. Ed è altrettanto palese come metta a rischio l’equipaggio delle imbarcazioni che intendono recarsi in una zona di guerra pericolosa e molto delicata”.
Intanto, la partenza delle navi della Global Flotilla, inizialmente prevista per fine agosto, è stata rinviata al 7 settembre, dopo i ritardi dovuti al maltempo del convoglio salpato dalla Spagna. A bordo ci saranno anche quattro parlamentari italiani di Partito democratico, Movimento 5 stelle e Avs: Benedetta Scuderi, Annalisa Corrado, Arturo Scotto e Marco Croatti. Presenze che la delegazione italiana del Global Movement to Gaza ha accolto con favore, chiedendo al contempo al governo protezione dopo i ripetuti avvertimenti di Israele. Inoltre, il segretario dei Verdi Angelo Bonelli, e leader di Avs, ha denunciato il sorvolo della Sicilia da parte di tre aerei militari israeliani, atterrati a Sigonella: “Sono venuti a spiare la Global Sumud Flotilla oppure sono venuti a caricare materiale bellico?”, ha polemizzato il deputato progressista. La Difesa ha chiarito che il velivolo israeliano, un C-130, “ha ricevuto esclusivamente supporto logistico” e che “non vi era e non è stato imbarcato alcun materiale o equipaggiamento”, ribadendo che l’utilizzo delle infrastrutture italiane avviene nel pieno rispetto delle norme nazionali e degli accordi internazionali.
IL TEMPO ESCLUSO DALLA CONFERENZA STAMPA DAL M5S
Un episodio di censura. Grave. Il Tempo ha denunciato di essere stato escluso dalla conferenza stampa organizzata in Senato dal Movimento 5 stelle, con la motivazione dell’overbooking. Una decisione definita “indegna” dal quotidiano, che rivendica di essere tra i pochi a indagare sui presunti legami della Flotilla con ambienti vicini ad Hamas. La denuncia ha suscitato reazioni da parte di esponenti della politica e dell’informazione. Mariastella Gelmini ha parlato di una “ferita alla libertà di stampa” e di “un atto contrario ai principi fondamentali sanciti dalla Costituzione”. Sulla stessa linea Galeazzo Bignami, capogruppo di Fratelli d’Italia alla Camera dei deputati, che ha definito l’episodio “gravissimo e senza precedenti”, accusando i cinque stelle di aver messo in atto “un vero e proprio atto di censura” per evitare domande scomode.
Aggiornato il 04 settembre 2025 alle ore 13:56