
Economia, politica e cultura sono un tutt’uno. La loro efficacia si misura dalla libertà che concedono a imprenditori e inventori. La Cina, con la sua storia particolare, ha trovato un modello economico unico. Nonostante una cultura politica non libera, il popolo cinese ha sfruttato la creatività e la disciplina, tipica della tradizione confuciana, per raggiungere una crescita economica impressionante. Un amico che insegnava alla Sorbona mi raccontava come i suoi studenti cinesi non uscivano la sera. Studiavano. Una media di quattordici ore di studio rispetto alle otto ore dei loro colleghi occidentali. Un divario che si traduce in un enorme vantaggio competitivo. Risultato: la Cina è ormai una potenza innovatrice, quasi alla pari dell’intero Occidente.
Il ruolo della libertà e la crisi occidentale
Il recente riavvicinamento tra Cina e altri Paesi autocratici ha fatto temere un declino dell’Occidente. Tuttavia, la vittoria non è scontata. Sotto la presidenza di Joe Biden, grazie all’opera di Antony Blinken e il suo staff, l’India era tornata nell’orbita occidentale con un progetto di Via del Cotone che potesse fare concorrenza alla Via della Seta cinese. L’iniziativa è stata annullata da Donald Trump. Abbiamo peso l’India per sempre? Ovviamente no. Né loro né altri vanno considerati nostri nemici. Le loro alleanze sono fluide e la loro forza militare, pur se in crescita, non è ancora paragonabile alla nostra. Se siamo uniti.
L’Occidente resta infatti la culla della libertà, della produzione e dell’equilibrio mondiali. Ma solo se il paradigma della democrazia liberale resterà la base della nostra cultura. L’idea di un’America imperialista promossa da Trump oggi si scontra con il modello di collaborazione volontaria che è stato vincente dal 1945. Poiché la libertà è il nostro asset più grande, possiamo offrirla anche ai nostri nemici. Una volta che i popoli la assaporano, non la possono più abbandonare. Come è accaduto a noi, decenni fa. E nel pieno rispetto delle religioni e dei loro precetti, espunta la tendenza all’uso dell’omicidio e della strage non delle religioni ma di chi intende sfruttarle per imporre la propria dittatura.
La Costituente europea: unica via per la pace
Trump ha subito un grave colpo dalla Cina. Ha probabilmente capito che non può agire da solo. Ora cercherà la collaborazione dell’Europa. Per rispondere a questa chiamata efficacemente, l’Europa deve diventare un soggetto politico unito. L’alternativa al rinnovo del patto occidentale basato sulla libertà e la democrazia è la guerra di tutti contro tutti. La promessa delle autocrazie è un conflitto costante. Non possono tollerare dissenso o compromessi. I russi credono di essere il fulcro della cultura occidentale e attaccheranno fino a quando non ci conquisteranno; la Cina è capitalista e comunista e si aspetta che il mondo si adegui; l’Iran ha bisogno di combattere finché il mondo non si piegherà all’Islam sciita.
Di fronte a queste minacce, la cooperazione e la pace sono possibili solo con un’intesa forte tra un’Europa capace di consolidare il proprio modello liberale prima e socialdemocratico poi e gli Usa promotori della cooperazione volontaria e vincente. La creazione di una Costituente europea è l’unica risposta possibile per l’equilibrio del mondo.
Aggiornato il 04 settembre 2025 alle ore 16:27