
L’opposizione al Governo guidato da Giorgia Meloni non è all’altezza del compito. Come di consueto, i giudizi di Vincenzo De Luca sono tranchant. Intervistato da Rtl102.5, nel giorno dell’uscita del suo libro La sfida (edito da Piemme), il presidente della Campania attacca il centrosinistra. “Manca una coalizione alternativa credibile, come ha dimostrato il risultato che già era scritto alle ultime elezioni politiche. E manca soprattutto un programma credibile per l’Italia che parli alla maggioranza del popolo italiano, di diritti, di lavoro, delle Partite Iva, del commercio, dell’artigianato”. Rispetto alla segretaria del Pd Elly Schlein, De Luca argomenta: “Il problema non sono le persone ma è il programma. Una delle difficoltà, ad esempio, è il rapporto con il mondo cattolico. Perché non possiamo regalare alla Meloni un rapporto logorato. In generale, dobbiamo creare entusiasmo collettivo, combattere la palude burocratica. Questi sono i temi da proporre”.
Poi De Luca si concentra sulle Regionali in Campania. A questo proposito, le parole del governatore suonano come una condanna rispetto alle ambizioni dell’ex presidente pentastellato della Camera Roberto Fico. “Fermo restando che nessuno di noi pone veti personali, sarà più che legittimo e ragionevole domandarsi se sia la scelta migliore quella di impegnare nel Governo della Regione più difficile d’Italia un esponente politico che non ha mai amministrato nulla”. Di più. Sull’ex universo grillino De Luca conferma le sue “sentenze”. “Ci sono molti ragazzi – sottolinea – che stanno pubblicando sui social affermazioni degli anni passati su alcuni esponenti dei 5 stelle. Quelle affermazioni, che confermo, riflettevano il mio giudizio su una stagione storica dei 5 stelle e su elementi di demagogia che hanno espresso nel loro percorso. Adesso hanno cambiato linea, si sono trasformati in partito politico ma io non rivedo nulla di quello che ho detto”.
Tuttavia, De Luca giura che non ostacolerà “il processo di costruzione di una coalizione progressista. Mi sembrerebbe un atteggiamento miserabile. Farò il mio dovere come sempre, anche perché l’alternativa in Campania, se è quella di cui si parla nel centrodestra, fa piangere, fa pena. Io non ostacolerò in nulla la realizzazione di una coalizione progressista, ma non rinuncio alla ragione critica. In ogni caso – aggiunge – prima dell’approvazione del programma non esprimo il mio consenso nei confronti di nessuno. Nessun veto nei confronti di nessuno ma ditemi, per cortesia, che cosa volete fare per la Campania”. Infine, De Luca smentisce l’esistenza di un “patto” siglato proprio con Elly Schlein, in base al quale avrebbe dato il suo consenso alla candidatura di Roberto Fico alla Regione in cambio della segreteria campana del partito al figlio Piero. “È troppo semplice e assolutamente strumentale questa versione che è stata data. Non c’è nessun patto. Intanto, perché io non rinuncio alla mia ragione e alle mie valutazioni. Punto. Secondo, il patto con chi? Su che? Ma qualcuno si è interrogato che per due anni e mezzo il partito della Campania è stato sequestrato? È stata fatta un’operazione di civiltà, si è deciso di mettere ordine nel partito campano e di eleggere gli organismi. Piero De Luca – rivendica – è un dirigente politico che ha 25 anni di militanza alle spalle, che non vive di politica e che è un docente universitario, che può fare un’attività professionale vivendo in maniera agiata e senza intossicarsi la vita”.
Aggiornato il 02 settembre 2025 alle ore 17:30