Truss: tra green, Islam e migranti. “Dobbiamo tenere unito l’Occidente”

Intervistata da Il Giornale, l’ex primo ministro della Gran Bretagna e leader del Partito conservatore Liz Truss fa una panoramica a tutto tondo sulla situazione politica mondiale attuale, con la sua consueta gentilezza british ma anche con un pragmatismo ineccepibile.

In Italia per partecipare all’evento per gli otto anni della rivista dei conservatori Nazione Futura, Truss ribadisce più volte il concetto chiave sul quale ruota tutto il suo ragionamento: “Dobbiamo tenere unito l’Occidente”. Ed è proprio per l’impegno di Giorgia Meloni nella difesa della società occidentale che loda la premier italiana, a capo di un “solido governo conservatore”. Impegno che non riscontra affatto nell’agenda di sinistra di Stramer che, infatti, come leader “è il più impopolare della storia dopo un anno al potere”. E sottolinea come “oggi Francia e Gran Bretagna vivono gli stessi problemi: la deindustrializzazione, le politiche green e la minaccia dell’Islam radicale”. E sul tema specifico dell’immigrazione irregolare dichiara perentoria: “La Gran Bretagna dovrebbe lasciare la Corte Europea dei Diritti dell’Uomo, inoltre spesso ci sono abusi sul ricongiungimento familiare che andrebbero contrastati”.

Tutti motivi, questi, per i quali in Gran Bretagna il consenso a Nigel Farage cresce: “I conservatori sono stati al governo per quattordici anni, abbiamo investito molto ma non abbiamo risolto il problema dell’immigrazione e abbiamo fallito nel portare un vero cambiamento. In parole povere i conservatori non sono stati abbastanza conservatori e Farage fa leva su questo”.

Nonostante le critiche ai laburisti, rei di aver complicato la burocrazia ed aver aumentato la spesa pubblica senza risolvere i problemi, però, Truss dichiara con grande onestà intellettuale: “Sono la prima grande critica di Starmer, ma l’unica cosa buona che ha fatto è l’accordo con Trump (sui dazi, ndr) per cui oggi la Gran Bretagna non si trova in una situazione difficile su questo tema”. Ed auspica che l’Unione europea, che registra un’economia stagnate, adotti un atteggiamento simile al fine di “insistere sulla mobilità dei propri prodotti”.

La chiosa finale riprende il concetto iniziale: “Dobbiamo restare uniti come dice Giorgia Meloni e combattere per i nostri valori, non dobbiamo avere paura di parlare del pericolo di islamizzazione. Abbiamo creato la libertà di espressione ma oggi mandiamo in prigione chi scrive commenti sgraditi sui social. La sinistra è un pericolo perché vuole togliere potere alle famiglie e agli individui per darlo allo Stato”.

Aggiornato il 09 luglio 2025 alle ore 13:26