Carceri, Blengino: “Raccolte firme bipartisan al nostro appello”

I Radicali italiani lanciano l’allarme carceri. Filippo Blengino sottolinea che il partito ha “promosso, in queste ore, un appello urgente rivolto a tutti i parlamentari per affrontare l’emergenza del sistema penitenziario italiano”. Il segretario dei Radicali italiani ricorda che “l’appello, che richiama il monito del presidente Sergio Mattarella, sottolinea la necessità di intervenire urgentemente per rispondere alla crisi strutturale delle carceri italiane, nel rispetto della Costituzione e dei diritti umani. Diversi parlamentari – prosegue Blengino – hanno già aderito, tra cui Riccardo Magi e Benedetto Della Vedova (+Europa), Michele Fina (Pd), Marco Grimaldi (Sinistra italiana), Fabrizio Benzoni (Azione), Tommaso Calderone (Forza Italia) e Roberto Giachetti (Italia viva). Nelle prossime ore l’appello verrà trasmesso a tutti i deputati e senatori”. Per Blengino, “la situazione è insostenibile. Il sovraffollamento, insieme alle altre criticità del sistema penitenziario, ha trasformato le carceri in fucine di morte, dove la disumanità regna. Una tale condizione è incompatibile con lo Stato di diritto. A tutte le forze politiche spetta ora il dovere di restituire legalità al sistema penitenziario”.

Frattanto, Carlo Nordio ha parlato di “un 15 per cento di eccedenza delle presenze” nelle carceri. Lo ha detto venerdì scorso il ministro della Giustizia, a margine di un incontro a Lignano Sabbiadoro, in provincia di Udine. Ma per il Guardasigilli la “soluzione non può essere una liberazione lineare e incondizionata perché sarebbe una resa dello Stato”. Sul tema, ha ricordato: “Noi stiamo agendo in tre direzioni. Quella di far espiare la pena ai detenuti stranieri, che sono circa il 20 per cento dei nostri detenuti, nei Paesi di origine; poi una detenzione differenziata per i tossicodipendenti, che più che essere criminali da punire sono malati da curare; e infine, e forse la più importante di tutte, la riforma della custodia cautelare; perché il 15-20 per cento dei detenuti non è sotto sentenza definitiva e molti di questi, circa la metà, alla fine vengono prosciolti e quindi la loro detenzione si rivela ingiustificata”.

Come ha ricordato Nordio, si tratta di “cifre importanti e intervenendo su questi tre settori, anche riducendo la metà di queste criticità, avremo abbondantemente risolto il problema”. Per affrontare il caldo nelle carceri in questi giorni, ha aggiunto, “si fa il possibile; questo dipende dai vari direttori penitenziari che sono molto sensibili alla salute sia della polizia penitenziaria sia dei detenuti. Purtroppo questa ondata di calore non guarda in faccia nessuno” e non si può porre rimedio “con provvedimenti di urgenza”. C’è una richiesta di condizionatori, ha concluso, “e facciamo di tutto per farglieli avere”.

Aggiornato il 08 luglio 2025 alle ore 15:56