Federare i liberali con un disegno politico

Mentre l’assonnato Stefano De Luca non si fa problema di scippare una pagina Facebook al Partito liberale italiano, per continuare il sonno dei nostalgici di stagioni politiche defunte, Roberto Sorcinelli, segretario nazionale legittimamente eletto del centenario Pli, senza nostalgie per il passato ma in continuità con l’atto fondativo d’allora, guida il Comitato per la riunificazione dei liberali italiani presentato a Roma, la scorsa settimana, all’Albergo Nazionale, in Piazza Montecitorio. Erano presenti Liberali indipendenti e Liberali riformisti, Destra liberale, Stato minimo, assieme ad altri rappresentanti del mondo politico, associativo e imprenditoriale. È stato posto al centro il principio cardine del liberalismo classico: il rispetto e la tutela della proprietà privata come fondamento della libertà economica. Maurizio Battelli, presidente di Property Managers Italia, ha posto la questione della gestione e messa in valore degli immobili privati per sostenere il turismo e generare sviluppo diffuso.

Per Francesco Pasquali, del Comitato per la riunificazione dei liberali: “Difendere la proprietà privata significa difendere chi si alza ogni giorno all’alba per lavorare, creare valore, pagare stipendi. Troppo spesso le imprese sono invisibili per la politica, ma sono loro a tenere in piedi questo Paese”. Giorgio Spaziani Testa, presidente di Confedilizia, ha posto in evidenza il ruolo della proprietà come presidio di autonomia e investimento: “La tutela del diritto di proprietà, che connota da oltre un secolo l’attività della Confedilizia, è intimamente connessa coi valori di libertà. Anche per questo occorre dare sostegno alle battaglie contro tutte le minacce che – con le motivazioni più varie, quasi sempre apparentemente nobili – quel diritto subisce ogni giorno, sotto forma di tasse, vincoli, limitazioni, divieti. Difendere la proprietà vuol dire difendere la libertà”.

Il tutto è stato chiarito da Roberto Sorcinelli: “In Italia la proprietà privata è sotto assedio: da un fisco predatorio, da una giustizia lenta e incerta, da una politica che diffida dell’iniziativa individuale. Eppure non esiste libertà senza proprietà. La casa, l’impresa, il frutto del lavoro non sono privilegi, ma prolungamenti della persona. Ecco perché il nostro impegno deve essere netto e non negoziabile: difendere la proprietà significa difendere la libertà di costruirsi un futuro con le proprie mani, senza dover chiedere il permesso allo Stato”. Occorre rimettere l’individuo al centro, smontare ovunque statalismo e collettivismo. L’essere umano, l’impresa, il territorio. Il cancro italiano è la spesa pubblica fuori controllo. Si spende per interessi quanto costa l’intera istruzione pubblica. Questa spesa è esplosa, come previde Giovanni Malagodi, con l’istituzione delle Regioni come soggetti di spesa senza controllo. Chi spende deve essere lui a tassare i cittadini e dichiarare quanto a loro costa quel che promette. Per questo i liberali sono tutti per il federalismo fiscale, che ha tale regola come base. Il Comitato per la riunificazione dei liberali italiani proseguirà ora il lavoro di aggregazione. L’obiettivo è costruire una piattaforma politica comune. I soggetti che condividono questo programma, probabilmente, si federeranno tra loro in un congresso, forse il 20 settembre. La proposta è rivolta a tutto il centrodestra.

Aggiornato il 07 luglio 2025 alle ore 10:27