
Massimiliano Fedriga è il presidente di Regione più amato d’Italia. Lo certifica la classifica Governance Poll sul gradimento dei primi cittadini e governatori, realizzata dall’Istituto demoscopico Noto Sondaggi per il Sole 24 Ore. Il governatore del Friuli-Venezia Giulia guida la classifica, con il 66,5 per cento di gradimento, davanti a Luca Zaia (Veneto, 66 per cento). Chiude il terzetto di testa un altro governatore di centrodestra, Alberto Cirio (Piemonte, 59 per cento) per la prima volta sul podio. Altra novità in quarta posizione. Si tratta del primo presidente di centrosinistra in classifica che è Eugenio Giani (Toscana, 58 per cento) che precede a sua volta un terzetto tutto meridionale, composto da Roberto Occhiuto (Calabria, 58 per cento), Renato Schifani (Sicilia, 56 per cento) e Vincenzo De Luca (Campania, 54,5 per cento). Nei primi dieci, altri due presidenti di centrosinistra, sono all’8° posto Michele De Pascale (Emilia-Romagna, 54 per cento) e Stefania Proietti (Umbria, 52 per cento) decima a pari merito con Attilio Fontana (Lombardia, 52 per cento). Immediatamente dopo si piazza al 12° posto Francesco Acquaroli (Marche, 50,5 per cento).
Tra i sindaci, il vincitore è Marco Fioravanti (Ascoli Piceno, 70 per cento), riconfermato lo scorso anno per il secondo mandato alla guida di una coalizione di centrodestra. Entra in classifica togliendo lo scettro al numero uno dello scorso anno Michele Guerra (Parma, 65 per cento) di centrosinistra, che comunque si piazza in seconda posizione. Alla pari al terzo posto due sindaci di grandi città del Sud: Vito Leccese (Bari, 61 per cento) e Gaetano Manfredi (Napoli, 61 per cento), entrambi espressione di uno schieramento di centrosinistra. Nella parte alta della classifica si trova un altro gruppo che ex aequo occupa la quinta posizione con il 60 per cento. Si tratta di Mattia Palazzi (Mantova), Paolo Calcinaro (Fermo), Mario Conte (Treviso) e Pierluigi Biondi (L’Aquila). In nona posizione altro ex aequo tra 7 primi cittadini che raggiungono il 59 per cento. Tra questi Clemente Mastella (Benevento), Jamil Sadegholva (Rimini), Valeria Cittadini (Rovigo), Chiara Frontini (Viterbo), Alan Fabbri (Ferrara), Beppe Sala (Milano), Massimo Mezzetti (Modena). Tra i sindaci delle altre grandi città, Matteo Lepore (Bologna 53,5 per cento) si piazza in 58ª posizione, mentre Stefano Lo Russo (Torino 50,5 per cento) è 72°. La sindaca di Firenze Sara Funaro con il 55 per cento conquista la 34ª posizione, mentre il primo cittadino di Roma Roberto Gualtieri con il 47 per cento è all’89° posto, anche se in recupero rispetto al Governance Poll dello scorso anno.
“Il trend complessivo, sia per sindaci che Presidenti, è prevalentemente in diminuzione rispetto al consenso ottenuto nell’urna – dice Antonio Noto, direttore dell’Istituto demoscopico Noto Sondaggi che ha condotto l’indagine per Il Sole 24 Ore – questo è vero anche per molti che occupano la parte alta della classifica. La peculiarità degli amministratori è la prossimità, e in un contesto in cui la politica nazionale sembra sempre più rivolta agli scenari internazionali, oltre che a quelli del perimetro nazionale, restano proprio Governatori e primi cittadini a far fronte alle esigenze del territorio e se qualcosa non funziona, che sia o meno responsabilità dei sindaci o dei presidenti di Regione, è a loro che i cittadini addebitano la colpa in prima istanza. Chi governa localmente diventa nella pratica un parafulmine rispetto a responsabilità che non gli competono”, continua Noto.
Il direttore conclude dicendo che “il Governance Poll non va assolutamente confuso con le intenzioni di voto. Non si analizza uno scenario competitivo con altri concorrenti, ma la scelta posta agli intervistati riguarda solo l’amministratore in carica, a prescindere dall’appartenenza politica, che non viene menzionata nell’intervista. Questo fa sì che il giudizio si concentri esclusivamente sull’operato e solo in tal senso vanno interpretati i dati. Il Governance Poll non è una proiezione del consenso quando si voterà, considerando che la decisione del voto segue anche logiche di appartenenza politica al di là del livello di gradimento dell’amministratore in carica”. Il Governance Poll 2025 ha preso in considerazione 97 comuni capoluogo di provincia e le Regioni in cui vige la regola dell’elezione diretta. Non sono stati testati i Comuni in cui si è votato nel 2025, né quelli in cui il sindaco è decaduto o si è dimesso. Le interviste sono state effettuate tra aprile e giugno 2025 utilizzando sistemi misti: Cati e Cawi. La numerosità campionaria in ogni Regione è stata di mille soggetti e di 600 elettori in ogni Comune, disaggregati per genere, età ed area di residenza.
Aggiornato il 07 luglio 2025 alle ore 17:34