
La scapigliata ed eterogenea opposizione si oppone, pregiudizialmente, a qualsiasi iniziativa del Governo tacciandola sempre di atti che secondo loro sono un continuo e reiterato “attentato” alla democrazia e ai principi costituzionali. In ragione di tale assioma, con il centrodestra che guida il Paese, il rischio di un ritorno al fascismo è imminente e concreto. Solo loro sono ovviamente l’argine alla “deriva autoritaria” posta in essere dall’Esecutivo. Non può mancare ovviamente la ridicola affermazione di parte che la libera informazione è in pericolo. Gli immigrati sono ristretti in “campi di concentramento” violando i loro diritti sanciti da norme europee e internazionali. E a supporto di tale tesi gli fanno da sponda alcuni magistrati ideologizzati che interpretano, sempre e comunque, le leggi approvate dal Parlamento, in conflitto con norme di rango superiore. Comprimono i “diritti” della comunità Lgbtqia+ vietando loro il “diritto di civiltà” all’adozione, alla gravidanza surrogata, alla codifica del matrimonio tra persone dello stesso sesso. In sostanza, quello che dovrebbe essere il loro programma di Governo alternativo al centrodestra è incentrato solo sui diritti senza nessun accenno sui doveri dei cittadini nei confronti dello Stato.
Ovviamente, per sostenere gli imprescindibili diritti dei quali sono portatori occorre un maggiore prelievo fiscale sui “ricchi” da redistribuire a favore del ceto “più debole”. Sempre verde è la tipica affermazione di quei politici che non hanno argomenti, che si deve “combattere l’evasione fiscale”. L’idolo dei cosiddetti “sinceri democratici” John Fitzgerald Kennedy ebbe a pronunciare, nel suo discorso di insediamento alla Presidenza degli Stati Uniti nel 1961 la famosa frase: “Non chiedere cosa può fare lo Stato per te, chiediti cosa puoi fare tu per lo Stato”. Il significato implicito è che i cittadini di una nazione dovrebbero concentrarsi sul loro contributo alla società e al bene comune piuttosto che aspettarsi benefici e provvidenze dello Stato. Il programma politico delle sinistre è esattamente l’opposto del pensiero di Kennedy ovvero pretendere dallo Stato i benefici senza nessun obbligo alla convivenza civile.
Chiedere sempre allo Stato, mai contribuire al bene comune. Pertanto, il loro “progetto politico” è basato sullo Stato assistenziale che per essere sostenuto comporta più imposte, più tasse e più contributi da prelevare coattivamente da chi la ricchezza la produce per poterla redistribuire ai cosiddetti ceti deboli. Nella cultura degli americani di tutte le etnie, che si sono perfettamente integrate nel sistema dei valori del american dream, avvalersi delle provvidenze pubbliche è l’estrema ratio. Quasi si vergognano di percepire il sussidio settimanale di disoccupazione. Il denaro per gli americani non è “lo sterco del demonio”. La ricchezza è un valore. Essere diventati ricchi significa che hanno saputo sfruttare le potenzialità che la libera iniziativa permette a chiunque voglia intraprendere un’attività economica che può comportare il rischio di fallimento. Nella loro concezione fallire significa acquisire esperienza che potranno utilizzare per evitare gli errori che hanno portato all’insuccesso. In Italia fallire, oggi il termine è stato edulcorato con la definizione di liquidazione giudiziale, è considerata la morte commerciale dell’imprenditore. Chi è fallito si vedrà chiuse tutte le porte e perfino avrà difficoltà ad aprire un conto corrente bancario. Subire la procedura concorsuale significa pregiudicarsi qualsiasi altra possibilità di riscatto sociale. Con questa variegata e inaffidabile opposizione unita solo nel chiedere maggiore assistenza pubblica e contraria a tutto a prescindere, senza una idea di Paese e cultura di Governo. Il centrodestra governerà a lungo.
Aggiornato il 07 luglio 2025 alle ore 10:39