
La percezione è un processo cognitivo attraverso il quale interpretiamo e comprendiamo lo stimolo sensoriale proveniente dall'ambiente, attribuendo un significato alle informazioni ricevute dai nostri sensi. La percezione, in altre parole, ci permette di renderci consapevoli, e quindi riconoscere e classificare, le informazioni provenienti dal mondo esterno.
Se questo è vero, e lo è, le informazioni che riceviamo ci inducono a farci una idea degli altri e del mondo, determinando il nostro comportamento individuale e sociale, pertanto ogni tanto dovremmo mettere in dubbio le nostre convinzioni che sono la stratificazione di tante informazioni ricevute nel tempo e, in alcuni casi, anche degli stereotipi o pregiudizi che abbiamo appreso inconsapevolmente nel nostro sviluppo cognitivo.
Con ciò non si vuole affermare che non esiste un fatto o che tutto è relativo, ma allenare la nostra mente a diffidare dagli schematismi, dal facile complottismo, dalla generalizzazione e dalla differenza tra propaganda ed informazione e, conseguentemente, essere consapevoli che le informazioni possono essere manipolate. Questa premessa è utile per affrontare, in modo schematico, alcune problematiche che oggi ci fanno discutere in modo manicheo, funzionale alla manipolazione, polarizzando il dibattito o di qua o di là senza nessuna comprensione per le dinamiche della realtà.
1) Dopo la seconda guerra mondiale noi siamo stati fortunati ad essere stati liberati dagli Americani e siamo rimasti sotto l’influenza degli alleati, e negli anni della guerra fredda, nonostante la parte Est dell’Europa è stata sotto l’influenza dell’autoritarismo comunista, è stato possibile vivere in Europa 70 anni di pace grazie agli accordi di Yalta e alla minaccia del nucleare.
2) Gli americani e gli alleati, in questi anni di pace, hanno comunque combattuto guerre per procura fuori dall’Europa per contrastare le zone di influenza comuniste con colpi di stato ed altre nefandezze per contrastare a sua volta le altre nefandezze.
3) Con la fine del comunismo siamo entrati in un periodo storico che molti di noi hanno considerato e sperato di pace globale, ma nella realtà siamo entrati in un tunnel dell’instabilità dove ogni soggetto, medio o grande, ha cercato di trarne profitto perché chiunque sta al potere è un essere umano, con le sue competenze, fragilità e deliri di onnipotenza, tipiche per tutti coloro che si sentono adulati dal potere in quanto tale, (meccanismo quest’ultimo di cui tutti siamo portatori sani, ma che si sviluppa come un virus in coloro che devono contrabbilanciare carenze ataviche mai risolte).
4) Nel sistema capitalistico, che ormai si è affermato nel mondo come unico sistema che può garantire sviluppo e benessere, si è fatto l’errore di considerarlo unico e perfetto, invece è multiforme, può essere selvaggio, finanziario, speculativo, o armonizzato con valori etici. Inoltre, convive con varie forme di Stato da quello tipicamente autoritario, dispotico, illiberale, oligarchico, teocratico e democratico, come lo intendiamo noi occidentali.
5) L’America, in quanto paese democratico, è espressione dei molteplici interessi della finanza che gioca un ruolo preponderante nelle scelte politiche dei vari governi che, a loro volta risentono in modo trasparente degli interessi dei finanziatori della politica.
6) La classe politica americana, e dunque la sua finanza, ha pensato di poter profittare della scomparsa dell’Unione Sovietica per governare il mondo in modo unipolare, facendo errori madornali: il pensare di esportare la democrazia con le guerre nei paesi del Nord Africa, anche nei confronti di governi amici, dalle primavere Arabe al bombardamento della Bosnia, favorendo, sicuramente in modo non voluto, l’affermazione del radicalismo e fondamentalismo islamico.
Il cinismo della finanza mondiale non ha Etica ed oggi esso non è più rappresentato solo dagli Angloamericani ed è una guerra che diventa militare solo dopo che le diplomazie nelle varie forme sono fallite. La finanza in quanto tale non ha un’etica in sé, guarda solo al proprio profitto, pertanto un’etica della finanza esiste solo se i governi e accordi internazionali gli impongono regole di comportamento.
La guerra in Ucraina, la guerra tra Israele e Hamas, ma praticamente contro l’Iran, sono guerre che tendono a creare un nuovo ordine mondiale, dove ogni soggetto cerca di arrivare al tavolo delle trattive da posizioni di forza, (come fece Cavour mandando i bersaglieri in Crimea).
Sarebbe facile e giusto dire basta alle guerre, basta alla sofferenza dei popoli per interessi non sempre etici, anche se si usano per giustificarle parole come democrazia, interesse nazionale, identità culturale e religiosa e potremmo continuare all’infinito, purtroppo la realtà è diversa dai nostri desideri di pace, con ciò non vuol dire rassegnarci, ma cercare di non essere strumento di manipolazioni politiche con il rischio di avere la sindrome di Stoccolma. Un consiglio che mi permetto di dare alle persone ricche di certezze è di leggere il libro di Hannah Arendt “La Banalità del Male” in cui illustra come tanta brava gente ha considerato normale e in modo scientifico mandare sei milioni di esseri umani nelle camere a gas.
Dopo queste considerazioni ritengo che la guerra in Ucraina è stata voluta e provocata dai democratici americani, ci dimentichiamo, grazie alla manipolazione mediatica, che in quel Paese sono avvenuti colpi di stato e c’è stata una guerra civile tra russofoni e ucraini sostenuti dagli interessi economici diciamo occidentali, la Russia ha certamente invaso uno stato sovrano, ma possiamo paragonare questo intervento a quello Occidentale nella ex Jugoslavia. Evitiamo la doppia morale nel definire che quella era una guerra giusta e questa No.
Nella guerra in medio oriente Hamas usa il popolo Palestinese come scudo umano contro Israele, consapevole che con la propaganda dei morti civili si condiziona l’etica di noi occidentali, con questo non si vuole minimamente giustificare le morti dei Palestinesi o le responsabilità dei vari governi democratici israeliani, ma anche qui la guerra è arrivata quando si stava realizzando un equilibrio tra Paesi arabi sunniti ed Israele, che avrebbe isolato l’Iran scita.
L’Iran e suoi bracci armati hanno nel loro obiettivo l’eliminazione di Israele in quanto Stato e qualsiasi mezzo è lecito, usando la questione palestinese, non per la libertà dei Palestinesi (non è un caso che molti dimenticano che quando Sharon si ritirò dalla striscia di Gaza, Hamas per controllare e gestire la striscia per i propri fini, cioè quelli iraniani, uccise i palestinesi dell’Olp). Questa è una guerra asimmetrica dove non ci sono due eserciti che si confrontano ma un esercito e dei terroristi vestiti da civili (non è un caso che alcuni ostaggi che erano riusciti a fuggire da Hamas sono stati uccisi dagli stessi soldati israeliani).
L’odio culturale di molti Occidentali nei confronti di Israele e degli americani gli fa dire, specialmente adeso che gli Usa hanno bombardato i siti dove si arricchisce l’uranio: ma perché l’Iran non si può costruire la bomba atomica? No, visto i suoi fini, il rischio per la comunità internazionale è totale, essendo loro una teocrazia rispondono ad una entità superiore, a noi può sembrare assurdo, ma consiglierei a tutti di riflettere quante cose assurde hanno fatto storicamente gli esseri umani. Diceva Marx: la storia dell’uomo è storia di sangue, e spesso ci dimentichiamo ciò perché abbiamo il mito del buon Samaritano. Noi Occidentali facciamo un errore quasi di “razzismo culturale”, perché pensiamo che i nostri valori devono essere o sono condivisi da tutti i popoli o ad essi si devono conformare gli altri. Certamente l’istanza di libertà è insita nel Dna dell’essere umano, ma può essere coniugata con varie sfumature, ma uomini cinici al potere saranno sempre presenti, da qui la nostra capacità di cercare di non essere manipolati, ricercando non tanto il mostro da odiare ma le ragioni che generano mostri e gli interessi sottostanti.
Aggiornato il 24 giugno 2025 alle ore 11:56