Terzo mandato, Attilio Fontana: “Non esiste ragione per negarlo”

Attilio Fontana ritiene una “follia perdere sia Luca Zaia che Massimiliano Fedriga, visto il consenso che hanno”. Il presidente della Regione Lombardia si esprime così sul terzo mandato in un’intervista al quotidiano La Verità. “Non esiste una ragione oggettiva” per negarlo. “Lo considero un errore. Si toglie la possibilità di giudicare una persona. Devono essere i cittadini a dire se ha fatto bene o male. Basta considerare il caso del presidente della Repubblica. Hanno deciso di superare il termine del settennato con la rielezione prima di Giorgio Napolitano e poi di Sergio Mattarella. Non ci sono più limiti nemmeno per il Quirinale”. Il governatore ed esponente della Lega si dice “stupito” dalla posizione espressa sul tema da Antonio Tajani.  E se il leader di Forza Italia cambiasse idea sul terzo mandato ottenendo lo Ius soli? “Un motivo giusto – risponde Fontana – non può mai legittimare una scelta sbagliata. Persino l’esito del referendum ha lanciato un messaggio molto chiaro: gli italiani non vogliono che vengano modificate le regole sulla cittadinanza. Non c’è nessun motivo per cambiare la legge attuale”.

Matteo Salvini rincara la dose e ricorda a Forza Italia che “non siamo al mercato”. Per il leader leghista il partito azzurro non può dire “in cambio del terzo mandato, voglio questo, voglio quello. Secondo me è un peccato che non ci stia ancora ma sicuramente non cambio la legge sulla cittadinanza che è qualcosa che gli italiani non vogliono”. Ma i forzisti sottolineano, in un lungo botta e risposta a distanza, che lo Ius Italiae, come lo hanno ribattezzato, è esattamente il contrario della “cittadinanza facile”, basta leggere il testo depositato, rimarcano. “Stiano tranquilli gli alleati del centrodestra, grandi o piccoli”, rimarca Paolo Barelli, capogruppo forzista alla Camera. “Forza Italia non si agita per niente, anzi. Piuttosto che parlare, invece, leggano, come dovrebbero fare tutti, il testo dello Ius Italiae proposto da Forza Italia”. Sulla querelle relativa al terzo mandato per i governatori Tajani si esprime polemicamente.

“Lo abbiamo detto e lo ribadiamo: dieci anni sono sufficienti”, le parole del segretario. “La legge sul limite dei due mandati – aggiunge – esiste da tempo e funziona. I presidenti di Regione hanno poteri superiori, sui loro territori, rispetto al presidente del Consiglio o al presidente della Repubblica. Superare i dieci anni rischia di generare incrostazioni e di anestetizzare la vita democratica. Crediamo nell’alternanza. Non è una battaglia personale, non è contro Tizio o Caio ma una questione di principio”. Secondo Tajani, “chi ha guidato una Regione per dieci anni può fare altro: il sindaco, il parlamentare, l’eurodeputato. È una posizione chiara, che non mina in alcun modo l’unità del centrodestra. La priorità in questo momento è l’economia. In un contesto internazionale complicato – aggiunge – dobbiamo proteggere i nostri concittadini e rilanciare la crescita, partendo da una riduzione della pressione fiscale. Abbattere l’Irpef dal 35 per cento al 33 per cento, ampliando la platea dei beneficiari, è una misura che tutela il ceto medio che non deve diventare ceto povero. È un circolo virtuoso: meno tasse significa più consumi, più produzione e più entrate per lo Stato”.

Aggiornato il 23 giugno 2025 alle ore 15:55