
“Il limite del terzo mandato per i governatori deve restare”. Maurizio Lupi non ha dubbi. E, nel corso di Non Stop News, ai microfoni di Rtl 102.5, ribadisce la formula centrista. “La posizione della Lega – rimarca il leader di Noi moderati – è da sempre chiara. Così come la posizione di Noi moderati. Crediamo che bisogna dare più poteri all’Esecutivo. In questo caso, i governatori hanno un grande potere per dieci anni. Due mandati sono sufficienti perché loro possano attuare il loro programma e perché ci possano essere anche le giuste contrapposizioni e balance che le democrazie richiedono. Quindi, secondo me, quella è la strada giusta. Poi, non si capisce perché il terzo mandato debba essere dato ai presidenti di Regione ma non ai sindaci delle grandi città”. Lupi è convinto che il vero “tema sia, come sempre, cercare di riavvicinare i cittadini alla politica. Per farlo, la politica deve decidere ma contemporaneamente non è che possiamo avere un uomo solo al comando per trent’anni, perché è un errore. Noi non siamo d’accordo e ne abbiamo discusso, ma credo che ne parleremo senza problemi. Certamente non ci divideremo su queste cose. Il tempo stringe solo perché ci sono le elezioni in Veneto, mi sembra. Certamente, ci sono anche altri problemi che sono sotto gli occhi di tutti e ci sono le grandi sfide che abbiamo davanti. Quindi occupiamoci anche di altre cose”.
Com’è noto, Matteo Salvini è di tutt’altro avviso. In un’intervista alla stessa emittente radiofonica il leader della Lega ribadisce che il terzo mandato “non è una battaglia per Tizio o Caio. Vuol dire che sono i cittadini a scegliersi il loro sindaco o il loro governatore. Se è incapace lo mandano a casa, anche dopo il primo mandato. Se è bravo, perché cancellare la possibilità di rieleggerlo e risceglierlo?”. Il ministro delle Infrastrutture afferma che parlare di rischio di autoritarismo è “assolutamente esagerato”. Il riferimento indiretto ad Antonio Tajani non è poi così velato. “Citare Adolf Hitler o Benito Mussolini – sottolinea Salvini – a proposito della democrazia italiana del 2025 mi sembra curioso o sbagliato. La posizione della Lega è chiara da anni. Se gli altri condividono che sono i cittadini a dover avere l’ultima parola e non i partiti una legge si può fare in fretta”. Lo stesso ministro degli Esteri oggi ha ribadito la posizione di Forza Italia. “La Lega può presentare gli emendamenti che vuole: noi non li votiamo”. È il commento di Tajani a Montecitorio, in risposta ai cronisti che gli hanno chiesto un’opinione sull’eventuale emendamento sul terzo mandato dei governatori che la Lega potrebbe presentare in Senato nell’esame della legge sui consiglieri regionali.
Dal fronte opposto, s’inserisce nella riflessione sul terzo mandato dei governatori anche Stefano Bonaccini. Per l’europarlamentare del Pd, già presidente della Regione Emilia-Romagna, il dibattito che si è riacceso nel centrodestra sul terzo mandato è “surreale. Io con un terzo mandato sarei d’accordo. E non tanto e solo per il mio caso. Credo che, se fosse stato possibile, la coalizione e il mio partito mi avrebbero chiesto di ricandidarmi”. Lo spiega al QN il presidente del Pd, in merito al dibattito sul terzo mandato per i governatori. Una possibilità che a lui fu negata. “Ragioniamo – chiarisce – in maniera ampia. Io ero e sono d’accordo a estendere ai famosi tre mandati: visto che il Governo lo ha fatto per i Comuni sotto i 15mila abitanti, perché per le città e per le Regioni non va bene? Sono i cittadini che democraticamente, alle urne, decideranno se promuovere o meno un amministratore: sarebbe stato normale trattare ugualmente tutti gli enti locali”. Per l’ex governatore dell’Emilia-Romagna il dibattito di queste settimane è surreale “perché si prendono le istituzioni e si usano à la carte nel momento in cui si è al Governo e non più all’opposizione. Ma le istituzioni dovrebbero essere di tutti, non di una parte, non si gioca sulla convenienza. Detto questo: cosa fatta, capo ha”.
Aggiornato il 17 giugno 2025 alle ore 17:50