Tajani: i piani del governo per abbassare le tasse

Il vicepremier e ministro degli Esteri Antonio Tajani, leader di Forza Italia, ribadisce la centralità della riforma fiscale come priorità politica del governo. In un’intervista rilasciata al quotidiano Il Tempo, Tajani afferma senza ambiguità: “La priorità è l’abbassamento dell’aliquota Irpef perché è una scelta strategica e non una tantum. Non sono contrario alla rottamazione, ma prima bisogna assolutamente fare il taglio dell’Irpef perché è un messaggio chiaro al ceto medio. Faremo una battaglia su questo”. Un messaggio netto rivolto al cuore dellelettorato moderato, che evidenzia la volontà di imprimere una svolta duratura sul fronte delle tasse, ancor prima di eventuali sanatorie fiscali.

Ma Tajani ha toccato tutti i “temi caldi” su cui il centrodestra si sta interrogando al momento, come quello del terzo mandato per i presidenti di Regione. Il leader forzista si mostra cauto, evocando un parallelismo con il sistema presidenziale statunitense: “Negli Stati Uniti per il presidente si prevedono solo due mandati. In Italia un governatore nella sua Regione ha più poteri del presidente del Consiglio: i tre mandati rischiano di creare delle incrostazioni di potere poderose”. Una posizione che apre a un possibile freno interno alla coalizione, proprio mentre si accende il dibattito nel centrodestra su un’eventuale riforma delle regole per i governatori uscenti.

Sul fronte bioetico, Tajani interviene con fermezza sulla questione del fine vita. Rispetto alla recente pronuncia della Corte costituzionale, dichiara: “Noi siamo per rispettare le decisioni della Suprema Corte, bisogna aggiungere tra i quattro requisiti anche quello delle cure palliative. A decidere deve essere un Comitato, noi andremo in quella direzione e presenteremo una legge in Parlamento entro il 17 luglio. Il suicidio non è un diritto”. Una proposta normativa è dunque attesa nelle prossime settimane, con l’obiettivo dichiarato di integrare la disciplina esistente e rafforzare l’accesso alle cure.

Sullo ius scholae, il vicepremier risponde alla contrarietà espressa dal leader leghista Matteo Salvini con un richiamo al patto elettorale: “Bisogna leggere il programma del centrodestra del 2022, perché al punto 6 si prevede esattamente questo. Mi dispiace ma è stato approvato da tutti”. Una replica che mira a consolidare la coerenza programmatica della coalizione, senza alimentare ulteriori fratture interne. Infine, Tajani commenta con durezza l’esito del recente referendum promosso dalla Cgil: “La Cgil e la sinistra hanno tentato di strumentalizzare il referendum per dare l’assalto al governo: quando si decide di dare l’assalto a un palazzo e l’assalto non riesce è chiaramente una sconfitta. Una sconfitta cocente per la Cgil che ha rotto l’unità sindacale, e per tutta la sinistra”.

Secondo Tajani, l’insuccesso referendario rappresenta un segnale politico preciso: la mancanza di consenso popolare per un’opposizione che, a suo giudizio, cerca sponde extraparlamentari anziché confrontarsi con la maggioranza nei canali istituzionali.

Aggiornato il 11 giugno 2025 alle ore 12:33