La stretta sulla “sicurezza”: più reati e aggravanti

Sono in tutto 14 i nuovi reati che vengono introdotti e nove le aggravanti aggiuntive del Decreto sicurezza. Con 39 articoli complessivi, le nuove “strette” del Governo intervengono in modo strutturale sul Codice penale e di Procedura penale. Il provvedimento, che prende il posto del disegno di legge bloccato in Senato dopo l’approvazione in prima lettura alla Camera e i rilievi sollevati dal Quirinale, segna una svolta che si può definire per certi versi “repressiva” su più fronti: dalle manifestazioni di protesta, alla gestione dell’ordine pubblico, fino alla disciplina della cannabis cosiddetta “light”. Tra le principali novità, figurano misure dirette a contrastare la resistenza passiva – definita dalle opposizioni come “norma anti-Gandhi” – e nuove aggravanti per reati commessi nei pressi di stazioni ferroviarie e metropolitane, nonché per truffe agli anziani. Si rafforza l’impunità degli agenti dellintelligence in specifici contesti operativi e si snelliscono le procedure per gli sgomberi di immobili occupati. Quest’ultimo articolo voluto e rivendicato proprio dalla premier Giorgia Meloni.

Rispetto al testo iniziale del ddl sicurezza, il decreto ne conserva la struttura portante. Le modifiche apportate sono limitate a 12 articoli, nella maggior parte dei casi di natura formale. Interventi sostanziali riguardano il trattamento delle detenute madri – con nuove disposizioni sull’assegnazione agli Icam – e la disciplina delle sim telefoniche intestate a cittadini extra-Ue. Cambia anche il rapporto tra servizi segreti e Pubblica amministrazione, con l’abolizione dell’obbligo di collaborazione istituzionale.

DETENUTE MADRI

Per le madri detenute, anche con figli di età inferiore ai tre anni, la detenzione presso gli Istituti a custodia attenuata per detenute madri (Icam) diventa automatica, superando la discrezionalità finora riconosciuta al magistrato di sorveglianza. Per chi froda gli anziani, il Codice penale prevede ora una nuova aggravante: reclusione da due a sei anni e multe fino a 3mila euro. Sul versante dell’intelligence, viene estesa la non punibilità agli agenti impegnati in reati associativi finalizzati al terrorismo, purché autorizzati dalla Presidenza del Consiglio. Una norma che ha scatenato forti critiche dalle opposizioni parlamentari.

TUTELE PER LE FORZE DELLORDINE

Il decreto rafforza le garanzie per le forze dell’ordine, con aggravamenti di pena per reati di violenza, resistenza e lesioni a pubblico ufficiale. Gli agenti potranno inoltre essere dotati di dispositivi di videosorveglianza indossabili – le cosiddette bodycam – utilizzabili durante operazioni di ordine pubblico, sorveglianza del territorio e custodia dei fermati. È previsto un sostegno economico fino a 10mila euro per coprire le spese legali sostenute dagli agenti coinvolti in procedimenti penali legati a fatti di servizio. Alcune categorie di operatori potranno infine portare armi fuori servizio, senza necessità di licenza.

STRETTA SULLA CANNABIS LIGHT”

Un altro punto centrale del provvedimento è rappresentato dal divieto assoluto su tutte le infiorescenze della canapa, indipendentemente dal contenuto di Thc. La norma vieta esplicitamente la lavorazione, distribuzione, commercio, trasporto e consegna di infiorescenze anche in forma semilavorata, essiccata o triturata. Il divieto si estende anche a prodotti derivati – come resine, estratti e oli – contenenti tali sostanze.

REATO DI RIVOLTA IN CARCERE, NEI CPR E RESISTENZA PASSIVA

Nel decreto trova spazio anche l’introduzione di nuove figure di reato. Si prevede una specifica aggravante per l’istigazione a disobbedire alle leggi se commessa all’interno degli istituti penitenziari o attraverso comunicazioni indirizzate ai detenuti. Viene istituito il reato autonomo di rivolta carceraria, e uno nuovo per reprimere proteste organizzate nei Centri di permanenza per i rimpatri (Cpr) da parte di migranti irregolari. Sul piano dell’ordine pubblico, viene codificato il reato di resistenza passiva, configurabile quando una condotta ostacola l’esecuzione di atti d’ufficio o di servizio. Norma pensata per contrastare forme di protesta non violenta ma ostruzionistica, oggetto di dure contestazioni politiche. Infine, per velocizzare la costruzione dei Cpr, il decreto consente deroghe a ogni normativa vigente, fatta eccezione per le leggi penali e le disposizioni antimafia e dell’Unione europea.

Aggiornato il 28 maggio 2025 alle ore 16:48