
Oggi, nella sala consiliare del Comune di Catania, un comitato promotore composto da semplici cittadini e senza colorazione politica presenterà una lettera aperta che chiede ai Capi di Stato e di governo d’Europa di convocare una Costituente europea entro la fine del 2025. Poi, come è accaduto in Italia, Spagna e altri Paesi, i rappresentanti di tutti i Paesi che parteciperanno alla Costituente avranno un anno per scrivere la nostra Carta costituzionale. Con questo cronogramma, per il 2027 tutti i cittadini europei potranno confermare la Costituzione e sapere che la loro vita quotidiana, il cinema e la pizza potranno restare abitudini serene e senza possibilità di aggressione nemica. Senza l’Europa unita davvero, il rischio di dover vedere case e abitudini sconvolte da una guerra provocata dal Putin di turno aumenta considerevolmente.
Lo abbiamo visto, in questi anni. Accade sempre più spesso. Non possiamo più attendere.
I conflitti aperti nel mondo sono cinquantasei. Non sono mai stati così tanti. L’ultimo è il conflitto indo-pakistano che per la prima volta da anni è passato alle vie di fatto.
La ragione per questa conflittualità accesa che non risparmia nemmeno l’Europa è semplice: manca una forza che regoli le forze regionali e locali, che sia capace di limitarle, che possa offrire qualcosa di meglio di stupri, esecuzioni, rapine e conflitti a fuoco.
Nel nostro recente passato, questo ruolo è stato degli Stati Uniti d’America. Ma oggi gli Usa rifiutano di mantenere questo ruolo. Aldilà della miopia di questa posizione, gli Europei possono solo prenderne atto. E reagire di conseguenza.
I singoli Stati attuali possono molto poco. La cooperazione militare continentale non è sufficiente. E seppure riuscisse a vedere un compimento sarebbe gestita da una tecnocrazia indipendente dalla volontà popolare.
Ecco perché non possiamo più attendere e dobbiamo premere per una Costituente Europea subito.
Oltretutto, anche economicamente è conveniente. Una forza robusta come la nostra, di un Continente con mezzo miliardo di abitanti, la migliore tecnologia e la più raffinata cultura del mondo, sarà facilmente protagonista del proseguimento della migliore allocazione delle risorse e il loro migliore utilizzo.
In questo momento, la storia bussa alla nostra porta e ci chiede di fare uno sforzo per impedire di tornare al buio delle epoche dirigiste o coloniali.
L’obiettivo è quindi quello degli Stati Uniti d’Europa. E va realizzato adesso.
Si parte dalla Sicilia perché qui furono tenuti i colloqui preparatori per la firma dei Trattati di Roma. A seguire, iniziative simili saranno proposte nelle altre città d’Italia e poi d’Europa. I cittadini europei possono finalmente smettere di sentirsi dire che gli Stati devono cedere parti di sovranità all’Europa. Il nostro obiettivo è quello di acquisire la piena sovranità sulle scelte della nostra Patria allargata: proprio l’Europa.
Aggiornato il 08 maggio 2025 alle ore 14:09