Il liberalismo o è a destra o non è

La libertà non nasce nei laboratori delle ideologie. Non è un’utopia scritta su carta patinata, né un dogma da ripetere in nome del progresso. Non segue mode, né manifesti. Ha radici, non slogan. Storia, non progetti astratti. È carne viva, non teoria sterile. È ciò che l’uomo sceglie quando può, non ciò che gli viene imposto “per il suo bene”.

Ha bisogno di radici per restare in piedi, di confini per non disperdersi, di ordine per non scivolare nel caos. È un bene concreto e fragile, che nasce dentro una cultura, una storia, una comunità viva. Senza radici, la libertà si dissolve. Senza responsabilità, diventa pretesa. Senza verità, si riduce a ideologia. E quando perde il legame con l’identità, con la famiglia, con la realtà, non rende l’uomo più libero, lo disorienta.

Oggi il liberalismo spesso è ridotto a una formula vuota. Uno slogan dietro cui si nascondono pretese senza doveri, rivendicazioni che ignorano la natura umana, diritti slegati da ogni principio. Un liberalismo di superficie, usato per giustificare la decadenza dell’ordine, la cancellazione della cultura, la censura delle idee.

Ma la libertà autentica – quella che si vive davvero – non può esistere in una società che nega l’identità, che disprezza la tradizione, che sostituisce l’individuo con il collettivo, la scelta con il diritto automatico, il merito con l’uguaglianza forzata.

La libertà ha bisogno di basi solide: di una comunità che trasmetta valori, di istituzioni che proteggano senza invadere, di una giustizia che sia equa ma non debole, di una cultura che non dimentichi le proprie radici.

Prende forma dove l’autonomia economica è vista come strumento di libertà, non come privilegio da ridistribuire. Tassazione equa, concorrenza, meno burocrazia: scelte concrete che permettono di costruirsi una vita. Si realizza dove la proprietà privata è rispettata, non per ideologia, ma perché è lo spazio della responsabilità e della libertà personale.

Si radica dove la famiglia naturale è riconosciuta come fondamento della crescita umana. Non è una nostalgia: è la realtà. Ogni bambino ha diritto a una madre e un padre. Negarlo in nome dell’autodeterminazione significa mettere l’ego al centro, e la libertà, in quel contesto, diventa illusione.

Si difende dove l’educazione è nelle mani delle famiglie, non dello Stato. Perché formare le coscienze non è compito del governo. Il pensiero unico, anche se si presenta come moderno, è sempre una forma di controllo. Resta viva dove la parola è ancora libera, dove il dissenso è accettato, dove l’opinione non ha bisogno di autorizzazioni. La libertà d’espressione è il cuore di ogni società libera.

E cresce dove la sicurezza è considerata un diritto, non un argomento scomodo. Perché chi ha paura, non è libero.

In una società libera, l’identità non è un fardello, ma una radice che affonda nel terreno della nostra storia. Il liberalismo non rifiuta i simboli, le tradizioni o le ricorrenze che ci legano come comunità. Piuttosto, li riconosce come il filo invisibile che ci collega, un legame che non limita la libertà, ma la nutre, dandole forma e significato. Le tradizioni sono la memoria di ciò che siamo, e nel rispetto di queste radici, la libertà trova la sua casa, un luogo dove l’individualità e l’appartenenza possono coesistere in armonia.

Ecco perché queste battaglie – economiche, culturali, civili – non sono semplicemente compatibili con il liberalismo: sono il liberalismo. Quello vero, vissuto, concreto. Che oggi trova terreno fertile in chi difende l’uomo intero – la sua parola, la sua casa, la sua memoria. Perché questo è il luogo dove la libertà è ancora qualcosa che conta, dove le radici affondano, e la lotta è ancora viva.

Questa libertà non è recitata, fragile o contraddittoria. È quella per cui vale la pena vivere, scegliere, e se serve, resistere. E questo terreno fertile, dove la libertà trova davvero radici, è a destra. Perché solo lì, tra l’individualismo, la famiglia, la tradizione e la cultura, la libertà può prosperare autenticamente. Un terreno dove le radici affondano e la lotta per l’uomo intero è ancora viva. Dove la libertà non è un’illusione, ma una realtà. Ed è lì che il liberalismo trova la sua vera casa.

Aggiornato il 23 aprile 2025 alle ore 12:51