Violenze e femminicidi, Nordio torna sul tema stranieri

Le dichiarazioni del ministro avevano fatto scalpore. Quando, giorni fa, all’indomani dei femminicidi di Ilaria Sula e Sara Campanella, il guardasigilli Carlo Nordio aveva ricordato che i crimini di questo tipo perpetrati dagli stranieri fossero di più, in termini relativi, di quelli commessi dagli italiani. Una frase che, a onor del vero, è andata a sbattere sul muro di nomi e cognomi di assassini di indubbia provenienza italiana – interrotti da quel Mark Samson che si è reso protagonista del femminicidio di Sula – che negli ultimi anni hanno riempito le pagine di cronaca nera locale e nazionale. Per questo motivo, Nordio è tornato sul tema ai microfoni di SkyTg24, ponendo enfasi sull’uso del vocabolo, e del significante “relativo”.

I colpevoli “di casi di femminicidio in Italia prevalentemente in termini assoluti sono italiani, ma in termini relativi no. Noi in Italia abbiamo circa 54 milioni di italiani e poco più di cinque milioni di stranieri. Se andiamo a vedere i femminicidi commessi, il numero commesso dagli italiani è sicuramente maggiore, ma tenuto conto del rapporto tra italiani e stranieri di 10 a 1, se va a vedere i femminicidi commessi dagli stranieri allora la percentuale aumenta a scapito degli stranieri”, ha spiegato cosa volesse intendere il ministro della Giustizia al telegiornale. “Ma anche lì – ha sostenuto – era un discorso di ordine generale: io credo che qualche volta le realtà addirittura evidenti vengano travisate o interpretate in buona o in malafede perché sono troppo evidenti”, ha aggiunto Nordio, per poi scomodare Blaise Pascal, il quale “diceva che la troppa luce abbaglia come il troppo buio”.

“Vogliamo ammettere che al mondo ci sono delle culture dove la donna è considerata una cosa, ci sono delle culture dove c’è l’infibulazione, dove la donna adultera viene lapidata, frustata, dove i diritti delle donne sono addirittura eliminati”, ha continuato Nordio. E ancora: “Allora se noi non ammettiamo questo, viviamo veramente in un mondo ideale, in un paese di Bengodi. Poi quando queste persone, e adesso paradossalmente spendo una parola anche a loro favore, quando queste persone o alcune di queste persone arrivano in Italia con una mentalità che non è la nostra ma che da loro è perfettamente legittima, non è per loro molto facile ambientarsi in questa nuova cultura”, ha concluso il ministro che sennonché stavolta è stato decisamente esaustivo.

A legittimizzare la tesi di Nordio – e di molti altri – ci pensa la cronaca odierna, che riferisce di un uomo di 21 anni di origini nordafricane che è stato arrestato in flagranza di reato, ieri sera dalla polizia locale di Busto Arsizio per violenza sessuale aggravata ai danni di una ragazza di 14 anni che avrebbe aggredito in un’area dismessa del comune della provincia di Varese.

Aggiornato il 15 aprile 2025 alle ore 17:22