
Il crollo delle borse – partito da Oriente ma arrivato anche in Europa – è stato il primo vero contraccolpo portato dai dazi voluti da Donald Trump. E quindi la premier Giorgia Meloni ha deciso di convocare per oggi una task force per vedere il da farsi. E domani il ministro delle Imprese Adolfo Urso parlerà con il dicastero e con le imprese. Qualcosa in Italia, ma soprattutto in Europa, comincia a muoversi, mentre le opposizioni avvertono l’impellenza di agire. Ma “ci vuole calma e gesso per trattare con gli Stati Uniti, non è il momento di reazioni muscolari, specialmente con un nostro alleato”, ha affermato il vicepresidente della Camera Fabio Rampelli, intervistato ad Agorà su Rai3.
“Per questo la nostra migliore speranza al momento risiede nelle capacità di Giorgia Meloni, che ha saputo costruire un rapporto privilegiato con l’Amministrazione di Donald Trump”, ha aggiunto il deputato. “Bisogna ragionare a lungo raggio, sulla globalizzazione economica e sul suo dominio rispetto alla politica. La sottomissione delle democrazie ai mercati ci ha portati a molteplici catastrofi dal 2008 ad oggi, ma non dobbiamo perdere l’opportunità che questo momento ci offre: negli ultimi decenni l’Europa si è trasformata da potenza industriale a piattaforma di consumo, allontanandoci da tutte le produzioni di beni, anche noi dobbiamo invertire questa tendenza come sta cercando di fare Trump in America”. E ancora: “A tal proposito occorre riformare l’Ue e rivedere i dazi metaforici che mette di continuo su se stessa: il patto di stabilità, la burocrazia asfissiante, l’ideologia green che ha messo in ginocchio il settore dell’automotive, l’immobilismo sull’energia, eccetera. Questioni che zavorrano la già claudicante filiera economica. E su questo la sinistra dovrebbe fare autocritica invece di attaccare chi ha espresso anche con i voti a Strasburgo il proprio dissenso”, ha chiosato il vicepresidente della Camera.
“Abbiamo un piano per cercare nuovi settori dove esportare di più, faremo tre iniziative per esplorare nuovi mercati e recuperare tutto ciò che si può dal danno dazi americani”, ha fatto seguito il vicepremier – nonché ministro degli Esteri – Antonio Tajani, collegato da Lussemburgo a Vinitaly di Verona. “Saremo in India questa settimana, con un business forum, poi con gli olandesi a Caserta. Sarà utile la missione della presidente Meloni per cercare di convincere gli amministratori americani di avere un atteggiamento dialogante con l’Ue. L’Italia è protagonista nel contesto europeo, a dimostrazione che grazie ai buoni rapporti con gli Usa conta e dà un contributo fondamentale all’Europa”, ha concluso il presidente di Forza Italia. Queste sono le prime risposte di alti dirigenti del Governo Meloni alle domande (alcune) degli italiani sulle tariffe che oggi hanno fatto crollare le borse di quasi tutto il mondo.
Come altri, anche il vicepresidente del Senato in quota Lega, Gian Marco Centinaio, vorrebbe che l’Unione europea usasse Meloni per dialogare con gli Stati Uniti. “Trump sbaglia a mischiare politica e commercio, mettendoli in un grande pentolone. Rispondere a dei dazi, che sono una chiara provocazione, con altri dazi significa far partire una guerra commerciale tra Paesi che non serve a nessuno”, ha detto il senatore intervenendo in radio. “Considerando gli ottimi rapporti tra Meloni e Trump, l’Europa usi l’Italia per aprire dei canali e provare a sedersi nel tavolo delle trattative. Non sono però d’accordo con chi dice o Europa o niente, perché il mondo non ci vede come Europa ma come singoli Paesi”.
Aggiornato il 07 aprile 2025 alle ore 14:02