Durante un breve momento del mio tempo libero, travolto dalle molteplici tesi e contro-tesi inerenti la articolata comunicazione afferente alla nota trattativa avviata per raggiungere la pace in Ucraina, ho voluto ipotizzare e quindi condividere, il tenore di un colloquio immaginario svoltosi tra me e Sun Tzu, generale stratega cinese del IV/V secolo avanti Cristo, al quale si attribuisce la paternità dell’arte della guerra, nell’ambito del quale ponevo brevi domande e lasciavo a lui la parola per argomentare le sue tesi sul tema che gli sottoponevo. Dal detto immaginario dialogo con il leggendario stratega possono cogliersi intuizioni illuminanti sulla sua filosofia militare, applicabili non solo in guerra ma anche nella vita quotidiana. La profonda comprensione di Sun Tzu delle dinamiche del conflitto, del potere dell’inganno strategico e dell’importanza dell’autocontrollo rivela principi sorprendentemente rilevanti anche per la società contemporanea.

L’Identità e il Contesto Storico di Sun Tzu

Chi era veramente il Maestro Sun

“Benvenuto al nostro incontro”, inizierei. “Prima di tutto, vorrei chiederti: chi è veramente Sun Tzu?”.

“Il mio nome di nascita è Sun Wu,” risponderebbe lui con calma. “Sono conosciuto fuori dalla mia famiglia con il nome di cortesia Changqing. Il nome Sun Tzu, con cui mi conoscete oggi. È in realtà un titolo onorifico che significa Maestro Sun”. Con tono suadente continuerebbe spiegando: “Sono stato un generale e stratega al servizio dello Stato di Wu, sotto il comando del re Helü, ed ho avuto un ruolo fondamentale nelle guerre contro lo Stato di Chu”.

Il periodo storico e le controversie sull’esistenza

“Maestro in quale periodo esattamente sei vissuto? Alcuni testi parlano del IV / V secolo avanti Cristo”.

Sun Tzu risponderebbe con un sorriso paziente: “Gli storici cinesi della dinastia Han mi collocano nel VI secolo avanti Cristo, precisamente tra il 544 e il 496 avanti Cristo. Tuttavia, comprendo che ci siano dibattiti sulla mia esistenza storica”. Aggiungerebbe: “Il periodo in cui ho vissuto e scritto tutto quanto a voi pervenuto era caratterizzato da grande caoticità, conosciuto come il periodo degli Stati combattenti. La dinastia Zhou stava declinando e diversi stati lottavano per la supremazia”. Con tono riflessivo concluderebbe: “Alcuni studiosi moderni, basandosi sullo stile di composizione del mio trattato, lo datano alla metà o alla fine del periodo dei regni combattenti, tra il IV e il III secolo avanti Cristo”.

L’influenza storica e contemporanea

“Quanto è stata importante la tua opera nel corso della storia?”.

“Il mio trattato – L’arte della guerra – ha influenzato profondamente non solo la strategia militare ma anche la filosofia orientale per oltre due millenni. È stato studiato in tutta l’Asia orientale e, negli ultimi secoli, ha guadagnato l’attenzione del mondo occidentale” Quindi dopo aggiungerebbe il generale con un cenno di soddisfazione: “Oggi, i miei insegnamenti vengono utilizzati non solo in ambito militare, ma anche nelle scuole di management e negli affari in tutto il mondo”.

I principi fondamentali dell’Arte della guerra

 Il potere della dissimulazione e dell’inganno strategico

“Nel tuo trattato, parli spesso dell’inganno. Non è considerato un comportamento immorale?”.

“La guerra è arte della dissimulazione,” risponderebbe con tono deciso. “Non si tratta di menzogna con finalità lesiva, ma di strategia. Cela la tua abilità mostrandoti inetto; sii pronto, ma mostrati impreparato”. Proseguirebbe: “Un abile stratega tiene per sé i propri piani, non si appoggia a terzi né rivela le proprie mosse. L’inganno diventa un mezzo per dare all’avversario meno appigli possibili, in modo che lui non riesca a comprendere la tattica scelta e non abbia possibilità di prepararsi a una difesa efficace”.

Vincere senza combattere

Chiederei: “Qual è il tuo principio più importante nella strategia militare?”.

“Nonostante il titolo della mia opera, ritengo che la strategia perfetta consista nel sottomettere gli avversari senza combattere nessuna guerra, anzi, nemmeno una battaglia”. Con voce ferma aggiungerebbe: “La miglior battaglia è quella che vinciamo senza combattere. Questo principio può essere applicato anche nella vostra vita quotidiana, per gestire i conflitti in modo profondo e non distruttivo”.

L’importanza dell’autocontrollo e della preparazione

“Come dovrebbe comportarsi un buon comandante?”. Insisto.

“Tutte le emozioni, l’odio per il nemico, l’impulsività sono controproducenti: il vero comandante non deve mai lasciare che le dette emozioni influiscano sulle sue scelte”. Con tono didattico spiegherebbe: “L’autocontrollo e la preparazione sono fondamentali per manipolare e ingannare l’avversario, esaminando tutte le condizioni apparentemente sfavorevoli per saperle trasformare a proprio vantaggio”. Concluderebbe: “Il principio essenziale è di non fare mai affidamento sulla sorte, sulle circostanze esterne o sulle debolezze altrui, ma di elaborare attentamente dei piani che il nemico non possa anticipare”.

Le strategie per la vittoria

 Invincibilità e vulnerabilità

“Come si ottiene la vittoria secondo te?”.

“Un tempo i generali esperti, prima d’ogni cosa cercavano di rendersi invincibili, poi aspettavano il momento in cui il nemico era vulnerabile”. Con un tono riflessivo continuerebbe: “L’invincibilità dipende soltanto da noi stessi; la vulnerabilità del nemico dipende soltanto da lui. Ne consegue che in una guerra un abile generale può rendersi invincibile, pur se non può indurre un nemico a diventare vulnerabile”.

La difesa e l’attacco

“Quando è opportuno difendersi e quando invece attaccare?”.

“L’invincibilità dipende dalla difesa; la possibilità di vittoria, dall’attacco”. Con sapienza il generale aggiungerebbe: “Ci si deve difendere quando le nostre forze sono inferiori; si deve attaccare quando le nostre forze sono molto superiori”. E con un tono quasi poetico concluderebbe: “Gli esperti nell’arte della difesa si nascondono come se fossero sotto i nove strati della terra; gli esperti nell’arte dell’attacco si muovono come se fossero in cielo. In questo modo riescono a proteggere se stessi e ottengono una completa vittoria”.

L’adattabilità alle circostanze: la forza dell’economia

“Come ci si dovrebbe comportare con nemici di natura diversa tra loro?”.

“Se i tuoi nemici sono avidi di profitto, tentali; quando il disordine prevale tra i loro ranghi, soggiogali; se mostrano compattezza predisponiti ad affrontarli; se sono troppo forti, evitali. Se sono iracondi, stuzzicali; se sono umili, alimentane la presunzione; quando le loro truppe sono riposate, sfiniscile”. Con saggezza aggiungerebbe: “Adoperati per sciogliere alleanze a te contrarie, attacca quando i tuoi nemici non sono pronti ed esci allo scoperto cogliendoli di sorpresa”.

L’eredità di Sun Tzu nel mondo contemporaneo

Applicazioni nella vita quotidiana e negli affari

“Maestro i i tuoi insegnamenti hanno valore anche al di fuori dell’ambito militare?”.

“I miei insegnamenti, sebbene concepiti per la strategia militare, contengono principi universali applicabili in molti contesti”. Con convinzione aggiungerebbe: “Nel vostro mondo moderno, vedo che vengono applicati nella politica, nel management, nell’economia e negli affari”. Concluderebbe: “Oggi utilizzate spesso il mio pensiero strategico nel vostro quotidiano. Potete pensare alla dissimulazione non come ad una viltà nei confronti del malcapitato di turno, ma come ad un’autentica strategia”.

La vera abilità secondo Sun Tzu

“Cosa definisce un vero maestro nella tua arte?”.

“Prevedere una vittoria evidente, come chiunque può prevederla, non è vera abilità”. Con pacatezza spiegherebbe: “Chi riporta la vittoria in battaglia è riconosciuto da tutti come un generale esperto, ma non è questa la vera abilità. Distinguere fra il Sole e la Luna non è difficile per gli occhi; sentire il rumore del tuono non è prova di orecchie fini”. Con saggezza concluderebbe: “I generali d’un tempo vincevano rendendo facile vincere. Le loro vittorie non si distinguono né per l’uso della forza, né per l’audacia, né dipendono dalla fortuna. Per vincere basta non commettere errori”.

Le trattative di pace per la cessazione della guerra in Ucraina

“Conclusivamente posso chiederti cosa pensi dei gravi momenti che in questi giorni una rilevante porzione di della terra stando vivendo chi con sofferenza diretta chi con profonda apprensione?”. Con serena pazienza mi pacatamente dirette: “Ti riferisci all’attuale situazione internazionale caratterizzata dalla guerra in Ucraina?” Con tono pensieroso chiederebbe. “Sì maestro, la mia preoccupazione è causata dalla attuale difficile situazione in cui la trattativa di pace vede protagonisti, in maniera asimmetrica, gli Stati Uniti e la Russia, soggetti non belligeranti diretti tra loro, e l’assenza dal tavolo delle trattative di pace sia dell’Unione europea sia dell’Ucraina, Stato belligerante con la Russia”. risponderei. Sun Tzu affermerebbe con saggezza dicendo: “La situazione che descrivi è un esempio perfetto di come la guerra non sia solo un confronto diretto, ma un intricato gioco di alleanze, percezioni e strategie indirette”.

Il nostro colloquio immaginario con Sun Tzu rivela un pensatore di straordinaria profondità, le cui intuizioni trascendono il contesto militare originale. La sua visione della strategia come arte della dissimulazione, la sua enfasi sul vincere senza combattere e il suo approccio all’autocontrollo rappresentano una filosofia di vita applicabile anche nella società contemporanea. Nonostante le incertezze sulla sua esistenza storica, l’eredità di Sun Tzu continua a influenzare il pensiero strategico globale. I suoi principi di adattabilità, preparazione e comprensione profonda delle situazioni rimangono rilevanti per affrontare le sfide personali e professionali. Come lui stesso avrebbe probabilmente concluso: “La vera vittoria non sta nel trionfo sul campo di battaglia, ma nell’evitare il conflitto attraverso la saggezza e la preparazione”. Nel nostro immaginario colloquio con Sun Tzu, potremmo esplorare come il leggendario stratega analizzerebbe la complessa situazione geopolitica attuale tra Stati Uniti, Russia, Unione europea e Ucraina. Ecco come potrebbe svolgersi questa parte della conversazione: “Maestro Sun,” chiederei, “come applicherebbe i suoi principi strategici alla situazione attuale tra Stati Uniti e Russia, considerando anche il ruolo dell’Unione europea e dell’Ucraina?”. Sun Tzu risponderebbe con saggezza: “La situazione che descrivi è un esempio perfetto di come la guerra non sia solo un confronto diretto, ma un intricato gioco di alleanze, percezioni e strategie indirette”.

Analisi delle aspettative e tesi contrapposte

“Gli Stati Uniti sembrano voler resistere e scoraggiare i tentativi russi di minare l’ordine di sicurezza post Guerra fredda in Europa e altrove”, spiegherebbe Sun Tzu. “Questo approccio riflette il mio principio di ‘rendersi invincibili’ prima di cercare la vulnerabilità del nemico”.

Continuando, aggiungerebbe: “La Russia, d’altra parte, sembra perseguire una sua antica strategia di espansione della sua sfera d’influenza, utilizzando tattiche di guerra ibrida come la guerra informatica e cibernetica. Questo richiama il mio insegnamento sull’importanza dell’inganno e della dissimulazione in guerra”.

Il ruolo dell’Unione europea e dell’Ucraina

“L’Unione europea e l’Ucraina, pur non essendo direttamente coinvolte nelle trattative di pace cui ti riferisci, giocano un ruolo cruciale in questo conflitto”, osserverebbe Sun Tzu. “L’Ue, come alleato degli Stati Uniti, rappresenta un fronte unito contro l’espansionismo russo, incarnando il mio principio sulla necessità di attaccare le alleanze del nemico”.

“L’Ucraina, invece, si trova nella posizione di terreno conteso, come descritto nel mio trattato. La sua resistenza contro un nemico più forte dimostra l’importanza della determinazione e della strategia anche in condizioni di svantaggio apparente”.

Strategie per la risoluzione del conflitto

Sun Tzu proseguirebbe offrendo alcune riflessioni sulla situazione: “In una situazione così complessa, la vera vittoria non sta nel trionfo militare, ma nel raggiungere gli obiettivi strategici senza un confronto diretto. Gli Stati Uniti dovrebbero concentrarsi sul rafforzamento delle proprie alleanze e sulla protezione dei propri interessi senza provocare un’escalation”.

“Per quanto riguarda la Russia,” continuerebbe, “il suo uso di tattiche non convenzionali riflette la consapevolezza dei propri limiti economici e demografici. Tuttavia, questa strategia potrebbe rivelarsi un’arma a doppio taglio, alienando potenziali alleati e unendo i suoi avversari”.

Conclusioni e applicazioni moderne

“In conclusione,” direbbe Sun Tzu, “questa situazione dimostra come i principi dell’Arte della guerra siano ancora rilevanti oggi. La vera abilità sta nel vincere senza combattere, nel comprendere le proprie forze e debolezze, e nell’adattarsi costantemente alle circostanze mutevoli”.

“Per risolvere questo conflitto,” concluderebbe, “tutte le parti dovrebbero cercare di conoscere se stessi ed il proprio nemico, come ho insegnato. Solo attraverso una comprensione profonda delle motivazioni e dei limiti di ciascuno si può sperare di trovare una soluzione che eviti ulteriori spargimenti di sangue”.

Questo approccio di Sun Tzu alla situazione attuale dimostrerebbe come la sua saggezza millenaria possa ancora offrire preziose intuizioni per affrontare le complesse sfide geopolitiche del nostro tempo. Il nostro colloquio immaginario con Sun Tzu rivela un pensatore di straordinaria profondità, le cui intuizioni trascendono il contesto militare originale. La sua visione della strategia come arte della dissimulazione, la sua enfasi sul vincere senza combattere e il suo approccio all’autocontrollo rappresentano una filosofia di vita applicabile anche nella società contemporanea. Nonostante le incertezze sulla sua esistenza storica, l’eredità di Sun Tzu continua a influenzare il pensiero strategico globale. I suoi principi di adattabilità, preparazione e comprensione profonda delle situazioni rimangono rilevanti per affrontare le sfide personali e professionali. Come lui stesso avrebbe probabilmente concluso: “La vera vittoria non sta nel trionfo sul campo di battaglia, ma nell’evitare il conflitto attraverso la saggezza e la preparazione”.

Chiedo comprensione al lettore per avere condotto i colloqui con immaginazione cercando di mutuare i più noti pensieri strategici del maestro Sun per tentare di riferirli all’attuale crisi internazionale tutta protesa al disegno ad un nuovo ordine mondiale.

Aggiornato il 07 aprile 2025 alle ore 11:30