Codice etico per i prof? No, grazie

Codice etico per gli insegnanti? Anche no, grazie. Quello pensato in queste ultime ore dalla politica per “controllare” l’attività social dei prof appare infatti un provvedimento alquanto illiberale, e, per di più, difficilmente applicabile al caso pratico, in quanto, si presterebbe, tra l’altro, anche a possibili “usi discrezionali”, o persino “repressivi”, finalizzati a punire comportamenti e punti di vista sgraditi. Del resto, essendo principalmente immaginato per “vigilare” sulla presenza sul web del personale scolastico, il codice in questione dovrebbe definire aprioristicamente (cosa assai complessa) tutti quegli atteggiamenti social da ritenersi “non appropriati” che, pertanto, i docenti in quanto tali dovrebbero evitare di adottare, anche e soprattutto per ciò che attiene la loro sfera privata, al fine tutelare l’immagine e il buon nome delle istituzioni scolastiche e non correre il rischio di dover incappare in un provvedimento disciplinare. Una vera e propria stretta, dunque, che, almeno nelle intenzioni dei proponenti, dovrebbe giovare a limitare il più possibile il verificarsi di situazioni “spiacevoli” tali da poter creare criticità e imbarazzi alle istituzioni scolastiche.

Come recentemente accaduto nel trevigiano, per intenderci, dove una giovane insegnante 29enne è stata “beccata” ad “arrotondare” su una piattaforma web dedicata a servizi di intrattenimento per adulti. Ma l’intervento normativo in questione, chiaramente, non potrebbe rivolgersi alle sole attività eventualmente erogate su piattaforme per adulti, come avvenuto nel caso appena citato, bensì, tenderebbe a introdurre tutta una serie di paletti idonei a sorvegliare tutta l’attività web dei docenti, siano essi immagini, commenti o dichiarazioni, nell’intento dichiarato di evitare che l’utilizzo da parte dei prof dei vari canali social possa incidere sul profilo socio-emotivo degli studenti o magari, come detto, danneggiare il prestigio dell’amministrazione. Partendo da detti presupposti, tuttavia, il rischio che il codice etico possa presto divenire un vero e proprio strumento di repressione ideologica idoneo a “punire” anche le libere opinioni degli insegnanti appare serio e concreto. Senza contare l’eccessiva discrezionalità che si attribuirebbe ai “controllori”, ai quali dovrebbe essere rimesso il supremo compito di stabilire dall’alto se un’immagine o un commento è da considerarsi lesivo della reputazione dell’amministrazione o nocivo per gli studenti, e quindi passibile di sanzione, o meno.

Tale condizione che si verrebbe così a creare, potrebbe infatti dare luogo a “usi distorti” della sanzione o, peggio, finire per far prevalere l’ideologismo, senza peraltro riuscire a garantire il pieno rispetto della norma. Perché, allora, non pensare di limitarsi a intervenire sul caso concreto, vista anche l’esistenza di un regolamento abbastanza recente, datato 2023, che già disciplina l’uso dei social media per tutti i dipendenti pubblici, piuttosto che insistere nella ricerca spasmodica di nuovi divieti e restrizioni utili solo ad appesantire ulteriormente il carico normativo, senza tuttavia risolvere il problema, anzi, probabilmente, finendo per crearne di nuovi? Senza dimenticare, che, poi, ci sarebbe anche una questione “politica” che andrebbe debitamente considerata. Che senso avrebbe seguire istintivamente gli umori “punitivi” del momento, e lasciarsi inevitabilmente cucire addosso l’etichetta dei despoti il cui unico e solo obiettivo è quello di mettere il bavaglio ai docenti, quando le fortune elettorali dell’Esecutivo, è bene ricordarlo agli smemorati, sono state costruite proprio sul tema delle libertà? È veramente così difficile comprendere che gli elettori hanno scelto questo Esecutivo anche e soprattutto in nome della libertà e della sburocratizzazione, e contro quelle perverse logiche, imperanti nel periodo immediatamente precedente al voto delle ultime Politiche, costruite proprio sui principi della sorveglianza universale e della restrizione preventiva degli atteggiamenti dell’individuo?

Aggiornato il 31 marzo 2025 alle ore 09:44