Calenda: “Azione rimane al centro e si confronta con tutti”

Carlo Calenda vuole mantenere la propria equidistanza sia dal Governo che dall’opposizione. Non a caso, Azione non ha votato la sfiducia al ministro della Giustizia Carlo Nordio. “Perché – attacca Calenda – sono trent’anni che non passa una mozione di sfiducia dell’opposizione. Quindi il risultato di questa brillante operazione è stato che il Parlamento ha riconfermato la fiducia a Nordio. Non possiamo andare avanti con una mozione di sfiducia al mese, adesso sarà la volta della ministra Marina Elvira Calderone, tutte con lo stesso esito. Mentre il mondo viene giù noi dobbiamo riportare la politica su un tracciato di serietà e concretezza senza le quali non si costruisce un’alternativa”. Lo dice il leader del partito, Carlo Calenda, intervistato dal Corriere della Sera. A chi lo accusa di volersi spostare a destra, Calenda replica: “Azione rimane dove è sempre stata, cioè al centro, e porta avanti una politica del confronto sui temi con la maggioranza così come con le altre opposizioni. Una politica lontana dagli attacchi personali o dall’incitamento all’odio reciproco”.

Intanto, sabato al congresso di Azione, ci sarà la premier Giorgia Meloni: “Sono contento che stavolta ci sia perché così avremo modo di confrontarci su difesa, economia ed Europa, i tre temi principali delle assise, ascoltando il suo pensiero. Siamo in un momento decisivo della storia dell’Europa. Di questo vogliamo discutere. Poco ci interessa la polemica politica quotidiana”. Non ci sarà invece la leader del Pd Elly Schlein: “L’ho invitata, ho insistito, ma non può venire. Sabato ci saranno personalità di primo piano del Pd come Paolo Gentiloni, Lorenzo Guerini, Pina Picierno e Francesco Boccia. La nostra intenzione è quella di avere un confronto con tutti i partiti che hanno sostenuto l’Ucraina e hanno una posizione in politica estera che è orientata all’assunzione delle responsabilità italiane nella difesa autonoma dell’Europa”. Calenda ribadisce: “Noi abbiamo invitato la premier, come gli scorsi anni, insieme ai ministri, perché ritengo che un congresso di partito sia utile se si dibatte di difesa e di economia. Ho invitato anche Schlein che ha mandato Boccia. C’è però un discrimine: abbiamo invitato a parlare rappresentanti di tutti i partiti che hanno dato un sostegno all’Ucraina. Non abbiamo invitato quindi Lega e Movimento 5 stelle, se non per ascoltare”. Un fatto è evidente: da un lato, Matteo Renzi e Italia viva sono ormai rientrati organicamente nel centrosinistra; d’altro canto, Carlo Calenda e Azione mantengono un isolamento volontario dal fu campo largo.

Aggiornato il 27 marzo 2025 alle ore 15:06