
Il Decreto Cultura ha ricevuto il disco verde dal Senato. Secondo Alessandro Giuli l’approvazione definitiva “è un risultato molto bello e promettente”. Per il ministro della Cultura “ci sarà una grandissima boccata di ossigeno per la filiera dell’editoria e soprattutto ci siamo dati degli strumenti triennali per intervenire sia sul territorio, con il Piano Olivetti, e sulle aree interne e le periferie, sia per concentrare gli sforzi di diplomazia culturale con l’area del Mediterraneo allargato”. Giuli si è detto “molto contento dell’iniziativa per favorire l’ampliamento dell’offerta culturale delle pagine dei giornali, perché è un segnale di grande fiducia nei confronti della carta stampata oltre che della comunicazione giornalistica in generale”. Poi il ministro si rivolge alle opposizioni. “Hanno criticato ma sono state anche abbastanza incoraggianti e comunque quando osservano che sul Piano Olivetti non ci sono soldi, io rispondo che tutti i soldi del Decreto cultura sono sostanzialmente racchiusi in una visione chiamata Piano Olivetti. Quindi le risorse ci sono”.
Per il ministro, “in ogni caso anche il dibattito di quest’aula dimostra una grande lezione sulla centralità del Parlamento: non è stato posto il voto di fiducia, molti ordini del giorno sono stati approvati con riformulazione, c’è stata grande apertura e dialogo, iniziato in commissione, e questo è un incoraggiamento per tutti”. Federico Mollicone, presidente della commissione Cultura della Camera e deputato di Fratelli d’Italia, giudica positivamente “l’approvazione definitiva al Senato del Decreto cultura. Con questo testo abbiamo messo a terra il programma elettorale di Fratelli d’Italia di sostegno all’editoria, allo spettacolo dal vivo, ai borghi, all’audiovisivo e all’identità locale e nazionale. Grazie al lavoro del ministro Giuli – e all’ottima collaborazione con le commissioni del Parlamento – abbiamo compiuto un nuovo importante passo nell’attuazione della visione di sintesi culturale”. Frattanto, si registra “un’invasione di campo” di Antonio Tajani sulla cultura. “Pupi Avati – scrive su X il ministro degli Esteri – mi ha parlato della sua idea di dar vita al Ministero del Cinema. È una proposta interessante per valorizzare i contenuti culturali, audiovisivi e multimediali che da sempre danno lustro all’Italia ed aiutano a promuovere i nostri prodotti. Cinema, un settore chiave del made in Italy. Valuteremo questa iniziativa con gli alleati di Governo”.
Aggiornato il 19 febbraio 2025 alle ore 14:48