
Le incitazioni alla rivolta sociale di Landini e il J’accuse rivolto alla Cisl, rea di voler dialogare con il governo, evidentemente non bastavano. Dal palco dell’assemblea generale della (guarda caso) Cgil, ha parlato ieri la vicepresidente nazionale dell’Associazione nazionale partigiani d’Italia, nonché numero uno dell’Anpi a Bologna, Anna Cocchi, per rinnovare la chiamata alle armi.
Cocchi ha affermato: “I fascisti si trovano rappresentati degnamente dalla classe politica oggi al Governo del nostro Paese e di altri Paesi”. Già solo questo basterebbe, ma la nostra non si rende conto poverina che si dà la zappa, anzi la falce, sui piedi da sola.
“Il lavoro sembra non essere più il pilastro della democrazia, tanto è diventato precario e sottopagato. Ogni giorno dobbiamo difendere il diritto alla salute e il diritto all’istruzione viene compromesso da programmi ministeriali bizzarri”. Cara Cocchi, è la sinistra che ha abbandonato da anni i lavoratori per buttarsi sui migranti che, evidentemente, fruttano più soldi a voi. Ma la popolazione si trova a dover fare i conti con delle persone talmente povere e disperate da essere disposte ad accettare condizioni lavorative infime, senza tutele, senza adeguati stipendi, creando un mercato nero del lavoro a causa delle condizioni reali proposte considerate proibitive dalla maggior parte degli italiani (per fare un esempio, vogliamo parlare del caporalato?). Se poi davvero ci si confrontasse su come trent’anni di governi di sinistra abbiano distrutto la sanità e la scuola sarebbe un significativo passo avanti e una dimostrazione di amore profondo nei confronti della verità.
Ma, non paga, Cocchi ha sottolineato come in ogni Paese democratico “esiste la separazione dei poteri e chi vince le elezioni è chiamato a governare, non a comandare. Non abbiamo bisogno di un uomo, o una donna sola al comando. Lo abbiamo già visto” E poi precisa: “Nella Costituzione c’è posto per tutti, tranne che per i fascisti. E se la rivoluzione oggi è la piena applicazione della Costituzione, la prima rivolta è andare a votare”.
Ma Anna benedetta, la Costituzione è antifascista, non anti-persone-che-la-pensano-diversamente-da-voi. E i cittadini sono andati a votare e hanno scelto. L’altro da voi. Non solo in Italia!
Ed è vero che esistono, purtroppo, di uomini e/o donne soli al comando. Lo sanno bene in Corea del Nord, a Cuba, in Cina, in Russia… e tutti i popoli sotto al giogo della dittatura comunista, che vi ostinate a considerare migliore di quella fascista e nazista. E, prima o poi, si spera che spiegherete come una dittatura possa essere migliore di un’altra. O, meglio ancora, vi renderete conto dell’ossimoro che pretendete di spacciare per verità.
La tiritera non poteva che finire così: “Ecco perché il nostro deve diventare un antifascismo militante e quotidiano”. Fareste bene davvero a mettere in atto i vostri buoni propositi, se solo vi rendeste conto che dovreste prendervela con voi stessi.
Su una cosa, però, non possiamo non concordare con Cocchi, ed è quando afferma che “non è certo questo il mondo per il quale le nostre care partigiane e i nostri cari partigiani si sono battuti anche a costo della vita. Avevano in mente la liberazione dal nazifascismo, ma non solo. Progettavano un mondo migliore, più giusto e più libero. Invece siamo purtroppo ancora qui, a batterci per la difesa della Costituzione e per la non sua piena attuazione”.
Infatti, questo ennesimo sproloquio non fa altro che dimostrare come siano i sinistri a non attuare la Costituzione più bella del mondo. E, di certo, chi ha dato la vita per l’Italia e gli italiani si starà rivoltando nella tomba a sentire i soliti discorsi privi di ogni riscontro, vuoti, volti solo a colpire quello che non è più un avversario politico, ma che si considera come il nemico per antonomasia.
L’Italia e gli italiani hanno bisogno di tante cose, ma non di questo. Il vero e unico allarme fascismo è dato dalla prepotenza e violenza con cui i sinistri portano avanti la loro volontà di non dialogare, non confrontarsi, ma solo sbraitare insulti contro tutti quelli che non appartengono al loro elitario ed arroccato circolo magico.
Aggiornato il 14 febbraio 2025 alle ore 09:41