Proposta di legge Cisl sulla partecipazione

Il diritto dei lavoratori a collaborare alla gestione delle aziende non è più un tabù. L’applicazione dell’articolo 46 della Costituzione, rimasta nei cassetti del Parlamento e delle Confederazioni sindacali, sta facendo passi avanti. Il “coraggio della partecipazione” è stato, infatti, la base del dibattito dei mille quadri e delegati dell’Assemblea nazionale della Cisl che ha salutato, per raggiunti limiti d’età, il segretario Luigi Sbarra e la nomina a suo successore di Daniela Fumarola. La proposta di legge popolare sottoscritta da 400mila firme costituisce la base dell’articolato approvato in Commissione alla Camera dei deputati e ora all’esame dell’aula di Montecitorio in prima lettura. Dovrebbe essere la volta buona per dare finalmente attuazione all’articolo 46 che riconosce ai lavoratori un diritto già in parte operativo in alcuni organismi bilaterali partecipativi presso la Coop Alleanza 3, Coin, Ikea, Autogrill, My Chef, Leroy Merlin, Enel, Terna, Acea, A2A, Edison.

“È ora il momento – ha detto nel saluto d’addio all’attività sindacale operativa Sbarra – di applicare pienamente, attraverso il sostegno alla contrattazione, un principio costituzionale che rappresenta un pilastro di civiltà e progresso. Una norma mai realizzata che deve diventare realtà. Partecipazione significa democrazia, giustizia sociale e sviluppo sostenibile. Una sfida che deve unire il Paese oltre ogni divisione politica”. I paletti per una governance d’impresa partecipata dai lavoratori sono contenuti in molti articoli della Costituzione, fissando regole per garantire che le imprese contribuiscano a realizzare attraverso la creazione del lavoro materiale anche lo sviluppo spirituale della società, come recita l’articolo 4 della Carta. È stato fatto trascorre colpevolmente (ostilità della Cgil legata alla lotta di classe, ostracismo del Partito comunista) troppo tempo da quando Giovanni Gronchi, poi presidente della Repubblica, presentò con Amintore Fanfani, Bruno Storti e Mario Pastore (Cisl) l’emendamento all’articolo 46, ispirato alla preminenza del lavoro, alla necessità di una progressività nell’inserire il lavoro nei posti direttivi della vita economica e alla necessità di operare in armonia con le esigenze della produzione.

La Cisl della coppia Sbarra-Fumarola sollecita l’approvazione della proposta di legge popolare che si rifà a questi principi. Era stato a destra il sindacalista Gianni Roberti, prigioniero a Hereford negli Stati Uniti, capogruppo del Movimento sociale italiano per decenni a proporre continuità una proposta di legge sulla partecipazione, tenendo conto che nel tempo la Germania, a partire dalle aziende metalmeccaniche come la Volkswagen, stavano portando avanti la “cogestione” attraverso l’inserimento di rappresentanti dei dipendenti il consiglio di sorveglianza e nel consiglio di amministrazione. Le tesi di Roberti, professore di diritto del lavoro all’Università di Napoli, elaborate con l’assistente Adriana Palomby, erano più avanzate perché prevedevano la necessità di trovare modelli in cui la partecipazione dei lavoratori doveva essere istituzionale a tutti i livelli, alla direzione e alla responsabilità dell’impresa.

Il fondamento era il superamento del classismo avvenuto a seguito della trasformazione tecnologica e strutturale della prodizione e dello Stato liberale d’impronta risorgimentale. Il principio della collaborazione tra forza lavoro e impresa doveva, secondo i costituenti, sopravvivere allo scossone del cambiamento dei regimi politici. Prima dell’articolo 46 avevano inserto gli articoli 39 (libertà sindacale) e 40 (il diritto di sciopero si esercita nell’ambito delle leggi che lo regolano) e 41 (l’iniziativa economica privata è libera e quella pubblica vanno indirizzate verso fini sociali). La proposta della Cisl è innovativa anche se deve superare qualche ostacolo tipo l’obbligatorietà. Ribalta, tuttavia, il populismo e la demagogia sindacale alla Maurizio Landini della Cgil che creano cortocircuiti surreali. Ha trovato convinto consenso nel presidente del Consiglio Giorgia Meloni, intervenuta all’Auditorium, che ha invitato tutte le categorie al dialogo e alla collaborazione per superare “quella tossica visione conflittuale” sviluppata per anni nel mondo del lavoro.

Aggiornato il 13 febbraio 2025 alle ore 13:14