Guazzabuglio all’italiana questa storia del generale libico Almasri che sarebbe stato rimpatriato “alla chetichella” per quello che in gergo giuridico si chiama “difetto di conformità procedurale”.
In queste ore, da quando è uscita la notizia che Giorgia Meloni e mezzo Governo sono indagati, il cittadino medio italico sinistro sproloquia sui social riempiendosi la bocca di bava rabbiosa nei confronti del Presidente del Consiglio e di cose che non sa. Anche questo tipicamente italico.
Forse è il caso di fare un po’ d’ordine e soprattutto di invitare i cittadini all’uso del cervello quand’anche non alla conoscenza della legge.
Njeem Osama Almasri, soggetto ricercato dalla Corte penale internazionale per crimini contro l’umanità che avrebbe commesso a partire dal 2011 con accuse di tortura, stupri, omicidi e persecuzioni nei confronti di prigionieri politici e migranti, è un alto ufficiale libico che il 18 Gennaio scorso si trovava allo stadio di Torino per guardare una partita di calcio, dove viene individuato e arrestato dalla Digos, che evidentemente fa bene il suo lavoro tenendoci tutti al sicuro.
Dopo quarantotto ore la Corte d’Appello dichiara il fermo irregolare (il fermo di polizia, in Italia, ha per legge ha una durata massima di quarantotto ore entro le quali se non arriva un atto che si chiama convalida, perde di efficacia).
E qui sta il busillis: il Ministro Nordio, ministro della Giustizia, che è quello competente, sempre per la legge italiana, riguardo ai rapporti con la Corte Penale internazionale prende tempo per l’esame del caso e ci mette troppo a pronunciarsi. Per diversi ordini di motivi, alcuni noti altri che presumeremo come plausibili, logici e soprattutto legittimi. Ma andiamo avanti: questo rende il fermo irregolare e quindi il fermato viene scarcerato.
Il 18 Gennaio è sabato. La notizia dell’arresto del libico viene comunicata due giorni dopo, il lunedì 20 Gennaio. D’altronde siamo in Italia, sabato e domenica può crollare il mondo, puoi morire, posso arrivare gli alieni, il mondo si ferma. Nota primaria: di chi è l’errore di questo ritardo trasmissivo o della sua mancanza di sabato e domenica? Non certo del Ministro Nordio e nemmeno di Giorgia Meloni o di Piantedosi o del sottosegretario Mantovano. Anche perché, in una nota, lo stesso ministro Nordio parla di “complesso carteggio”, una nota di analisi dei fatti trasmessa agli uffici competenti a riceverla il 21 gennaio. Tre giorni. Eh no signori, sono troppi per pensarci e troppi per la legge, ovvero un ministro della Giustizia se di un governo di destra non deve avere il tempo di pensarci e di valutare, di concerto con tutti gli organi di Stato preposti tutte le possibili opzioni per gestire una questione diplomatica ben oltre lo spinoso, anzi spinosissima. La contingenza non conta, non ha valore sui requisiti di legge, nemmeno un ministro o più ministri possono agire con parametri di necessità o valutazioni di ordine superiore nell’interesse dello Stato. Che da una parte è garanzia di Stato di diritto, dall’altra… siamo sicuri che sia proprio così?
Cioè: l’Italia arresta un pericoloso criminale di guerra e lo rilascia per un vizio procedurale e diventa un atto dovuto indagare se sia stato lecito il coinvolgimento dei servizi segreti che hanno utilizzato un volo di Stato per rimpatriare un soggetto pericoloso per la Nazione, quantomeno dal punto di vista diplomatico. Peraltro, la scarcerazione immediata è stata disposta dalla Corte d’Appello di Roma, quindi parliamo sempre di un magistrato. Un altro alto magistrato, che non è Francesco Lo Voi Procuratore Capo di Roma, personalità seria nonché specchiatissima e illibata − e posso dirlo di prima mano pur senza voler difendere nessuno − che ha dovuto procedere con l’avviso di garanzia a Giorgia Meloni e agli altri secondo la legge, ovvero dopo aver ricevuto un esposto da un noto avvocato di area prodiana.
Ora, su questo non andrei a scomodare i pensionati ma se c’è un mandante di questo presunto scandalo può davvero essere Romano Prodi? Che dalla sua poltrona reclinabile e la tv accesa in penombra con il riflesso sui centrini della nonna aspiri alla presidenza della Repubblica? A meno che non deliri o abbia patologie degenerative gravi di cui nessuno ha il coraggio di parlargli come fu per Biden, direi che dovremmo lasciarlo nell’ombra a guardare i pacchi nel prime time e stendere un velo nonostante le sue recenti schioppettate anti-meloniane. Parliamo piuttosto della velocità razzo di questo esposto contro il Governo e di questi avvisi di garanzia, la notizia di questo arresto come è arrivata al noto avvocato che presenta subito un esposto in due giorni? L’atto di indagine è sempre dovuto, si chiama esercizio dell’azione penale, il problema è a monte, e lo sarà fino alla necessarissima riforma della Giustizia. Chi licenzia i magistrati, che pure esistono da decenni, che fanno politica in maniera eversiva? E come lo dimostra soprattutto…
Peraltro, la procedura, sempre lei, prevede la trasmissione al Tribunale dei Ministri per l’autorizzazione a procedere, quale membro del collegio che sappia come funziona gestire uno Stato voterebbe a favore? Ancora una volta troppo rumore per nulla, la ragion di Stato invece, che è un istituto insindacabile, ringraziando Giorgia Meloni, il Ministro Nordio, il Ministro Piantedosi e il sottosegretario Mantovano, sa stare in silenzio per salvarci tutti, anche quelli che non sanno cosa vuol dire governare una Nazione. Peculato e favoreggiamento esercitare il potere esecutivo? Reato avvalersi dei servizi segreti? Che dovevano fare, metterlo su un aereo charter Gruppo vacanze Filini? Reato seguire il dettato normativo riguardo alla scarcerazione? Purtroppo, le distorsioni pratiche delle norme, quasi sempre dovute ai famosi tempi della burocrazia, ci uccidono tutti ogni santo giorno. Qui deciderà, forse, un magistrato. Ma anche questi non potrà far finta di non sapere che la tutela della sicurezza esterna dello Stato ha importanza prioritaria, come gli accordi internazionali, come la prevenzione del terrorismo. Si chiama governare, quello che palesemente gli italiani alle urne non hanno voluto che la sinistra facesse. Schioppettii.
Aggiornato il 30 gennaio 2025 alle ore 17:01