Una decisione che i legali della ministra del Turismo si aspettavano. Il giudice per l’udienza preliminare di Milano, Anna Magelli, ha ufficialmente rinviato a processo Daniela Santanchè. Il processo inizierà il 20 marzo prossimo dinanzi al Tribunale di Milano. “È una decisione che lascia l’amaro in bocca. Dimostreremo l’estraneità dalle accuse in dibattimento”, ha commentato a caldo l’avvocato Niccolò Pelanda, il legale della ministra in quota Fratelli d’Italia. L’accusa verso Santanchè è di falso in bilancio, relativa alle comunicazioni sociali di Visibilia tra il 2016 e il 2022, quindi prima di ricoprire il suo incarico nell’Esecutivo italiano.
La donna al centro dell’inchiesta avrebbe ricoperto ruoli importanti nell’azienda, come consigliera, amministratrice delegata e presidente. Secondo l’accusa, Santanchè e altri associati avrebbero deciso di nascondere le perdite per evitare costose ricapitalizzazioni, garantendo invece nuova liquidità tramite prestiti obbligazionari e salvaguardando i rapporti con banche e investitori. Una manovra che avrebbe permesso di mantenere la quotazione in Borsa e il controllo sull’azienda. L’indagine è partita dalla denuncia di alcuni soci di minoranza, tra cui l’imprenditore Giuseppe Zeno, oggi parte civile con altri due azionisti. I piccoli soci, insospettiti dalla gestione, hanno deciso di alzare il velo su questo presunto gioco di prestigio finanziario.
Aggiornato il 17 gennaio 2025 alle ore 14:34