Quando la legge rallenta la giustizia

Tra gli obiettivi del Piano nazionale di ripresa e resilienza spicca quello di velocizzare la giustizia italiana, un’esigenza cruciale per garantire il diritto a un processo equo e tempestivo. Una giustizia lenta, infatti, equivale a una giustizia negata. Tuttavia, per realizzare questo ambizioso traguardo, non basta potenziare la digitalizzazione o assumere personale: occorre affrontare le norme che generano un contenzioso cronico.

Un esempio emblematico? La legge 392 del 1978, che regola le locazioni ad uso diverso dall’abitativo. Nata in un contesto economico ormai superato, questa legge è oggi uno degli ostacoli principali a un sistema giuridico snello e moderno.

Il nodo delle locazioni commerciali

Il Pnrr prevede una riduzione del 40 per cento dei tempi dei procedimenti civili entro il 2026. Tuttavia, norme obsolete come la legge 392/1978 rallentano il sistema già al suo ingresso. La disciplina delle locazioni commerciali, infatti, costringe proprietari e conduttori a negoziazioni difficili, spesso sfocianti in contenziosi giudiziari complessi e costosi.

Tra i problemi più evidenti ci sono le durate dei contratti sempre più rigidi e poco flessibili, che mal si adattano alla dinamicità del mercato moderno; i canoni bloccati o non aggiornati alle condizioni di mercato, con conseguenti squilibri economici tra le parti e la mancanza di strumenti normativi per affrontare le trasformazioni del commercio, come il boom dei temporary store o le nuove esigenze di spazi.

Queste rigidità non solo alimentano le dispute, ma finiscono per intasare ulteriormente i tribunali, vanificando gli sforzi di semplificazione promossi dal Pnrr.

 Un sistema economico dinamico, una legge anacronistica

Il commercio odierno richiede contratti più brevi, formule innovative e una maggiore adattabilità alle fluttuazioni economiche. La legge 392/1978, pensata per un’epoca di mercati stabili e statici, si pone come un ostacolo a questa evoluzione. La sua riforma non è solo una necessità economica, ma una priorità per garantire efficienza al sistema giustizia.

Verso una riforma coraggiosa

Il Pnrr offre un’opportunità unica per aggiornare la legislazione italiana. Se è importante eliminare norme arcaiche, è altrettanto cruciale intervenire su leggi recenti che, per quanto benintenzionate, oggi ostacolano lo sviluppo economico e sociale.

Riformare la legge 392/1978 significa non solo ridurre il contenzioso e velocizzare i processi, ma anche restituire centralità alla giustizia come strumento di progresso. Solo così il diritto potrà tornare a essere un alleato della società in evoluzione, anziché un suo freno.

Aggiornato il 15 gennaio 2025 alle ore 12:20