Attilio Fontana invita l’Esecutivo a fare marcia indietro sul terzo mandato. “Trovo fuori luogo – afferma – che si debbano porre dei limiti soltanto a alcune categorie di politici, soprattutto a amministratori locali, quando questi stessi limiti non vengono posti a deputati, senatori, ministri e presidenti del Consiglio. Perfino il presidente della Repubblica, nonostante in Costituzione venga fissata la durata del suo mandato, non ha limiti di rielezione. E lo trovo giusto. È una anomalia quella del limite al terzo mandato e un errore del governo non intervenire”. Lo sostiene il presidente della Lombardia, intervistato da Repubblica. “Sarò forse un illuso, un idealista: ma sono convinto che dietro a certe scelte debbano esserci ragionamenti politici nobili. Penso che solo valutazioni nobili debbano impedire un nuovo mandato di Luca Zaia e non le vedo, onestamente”, sottolinea Fontana.
Sul pressing di Fratelli d’Italia per indicare il prossimo presidente del Veneto, il governatore lombardo replica: “Fdi da tempo sta indicando amministratori. E su questo non ho alcun problema. Però attenzione: ricordo a tutti che a decidere i risultati delle elezioni sono i cittadini che scelgono le persone che apprezzano di più. Non si può pensare di fare scelte a tavolino e poi vincere. Vede, al Nord noi della Lega abbiamo un vantaggio: quello di avere allevato in 34 anni i migliori amministratori. Una classe dirigente vera non si inventa, o sostituisce, in poco tempo”. Poi Fontana commenta la prudenza del vicepremier e leader di Forza Italia Antonio Tajani sull’autonomia: “Sono sempre pronto a rispettare i pareri di tutti, ma vorrei capire quali sono le ragioni che stanno portando il nostro alleato a un ripensamento. Sull’autonomia tutti quelli che si sono opposti hanno lanciato solo slogan”.
Ma per Fontana arriva la doccia gelata. Infatti, Giorgia Meloni, nella conferenza stampa di fine anno, è stata chiara su quale sia la posizione del Governo sul limite al terzo mandato dei presidenti di Regione. “Nel Consiglio dei ministri di oggi – ha detto la premier – noi impugniamo la legge regionale della Campania che autorizzerebbe il terzo mandato del governatore”. Meloni ha premesso: “Partendo dal caso della Campania, c’è intanto un tema di metodo: gli uffici di Palazzo Chigi hanno fatto una ricognizione e approfondimenti per capire, in base all’articolo 122 della Costituzione, se la questione sia di competenza dello Stato nazionale o sia nella facoltà delle Regioni di autodeterminarsi. La nostra conclusione è che la questione riguarda un principio fondamentale e quindi la materia è di competenza dello Stato. Ed è la ragione per cui nel Consiglio dei ministri di oggi noi impugniamo la legge regionale della Campania”. Tuttavia, Meloni si è dichiarata “disponibile a parlare sulla necessità di una iniziativa legislativa di armonizzazione sul limite al terzo mandato dei presidenti di Regione. Però a oggi obiettivamente non mi pare che si possa intervenire con uno sì e uno no, perché non sarebbe coerente per le istituzioni nel suo complesso”.
Aggiornato il 09 gennaio 2025 alle ore 17:49