Siamo ancora liberi di parlare? Siamo ancora liberi di pensare quello che ci pare? Non sono domande scontate e non si tratta nemmeno di un convegno iper-progressista diretto da sapiosessuali, bensì di quesiti legittimi nell’epoca della religione Woke. Un periodo storico contrassegnato dal politicamente corretto, in cui la libertà di parola è sotto attacco. In giro, in ogni angolo delle nostre strade, virtuali e non, c’è sempre il solone che tifa per la censura, il poliziotto della correttezza, il pirla che crede di avere la verità in tasca. La vera resistenza è contro certi deliri, destinati ad affossare il buonsenso. Ora esiste un nuovo strumento per combattere questa crociata: parliamo del saggio Liberi di parlare, Glossario contro il politicamente corretto (Historica Edizioni 2024), scritto a quattro mani da Michel Dessì e Andrea Indini. Una lettura imprescindibile per chi ha a cuore la libertà di espressione e di pensione, forse mai così in pericolo. Da “accoglienza” a “Ztl”, i due autori hanno messo a punto un delizioso glossario che riassume le castronerie degli integralisti del politically correct. Un racconto divertente e divertito, ma non solo: c’è tanto, tantissimo su cui riflettere, perché in gioco c’è la libertà di tutti noi.

Il gender rappresenta probabilmente lo zenit di cotanta assurdità. La dittatura dell’autodeterminazione. Sia chiaro: ognuno è libero di sentirsi come gli pare, ma la scienza e la biologia non vanno in soffitta. Anzi. Emblematico il riferimento alla disforia di genere, che mina la sicurezza e la salute dei bambini a causa delle politiche ideologiche della galassia transgender. Ma c’è anche molto altro. C’è l’Occidente che odia sé stesso ed è sempre colpevole, c’è il mito del multiculturalismo e c’è la guerra sempre più feroce all’uomo bianco ed eterosessuale, soprattutto se ricco. Affondando le radici nella crisi della civiltà europea di inizio Novecento, il politicamente corretto ha avuto un enorme sviluppo negli anni Sessanta e poi con la fine della Guerra fredda, la morte dei totalitarismi e l’avvento della globalizzazione. L’Occidente è finito in ginocchio, dagli Usa all’Italia, e dobbiamo fare i conti con chi vuole riscrivere la storia e la lingua, inventando discriminazioni un giorno sì e l’altro pure. Ma questi talebani non ci avranno mai: non c’è schwa che tenga: viva la libertà. E tanti saluti ai professionisti della censura.

(*) Liberi di parlare. Glossario contro il politicamente corretto di Michel Dessì e Andrea Indini, Historica Edizioni 2024, 17 euro

Aggiornato il 02 gennaio 2025 alle ore 12:09