“Un’indagine non è mai fatta da un solo uomo, ma da una squadra”. È con questo spirito che il colonnello Angelo Jannone ha scritto il suo libro intitolato Un’arma nel cuore, per raccontare la storia di “piccoli eroi silenziosi” che molte persone non conoscono, ma che sono stati fondamentali per lo svolgimento e (molto spesso) per la risoluzione di difficili indagini.
Angelo Jannone arriva a Corleone che ha solamente 27 anni e si ritrova in un’Italia e nello specifico in una Sicilia molto diverse da quelle che conosciamo oggi. Sono gli anni in cui la mafia sta prendendo il sopravvento su imprenditoria e politica, dove la commistione tra massoneria e criminalità sta tessendo i suoi intrecci e dove un giovane capitano dell’Arma dei carabinieri si trova a fare i conti con una realtà molto più vasta di quella che si poteva immaginare.
Il rapporto di fiducia instaurato negli anni con Giovanni Falcone, l’intuizione delle prime intercettazioni ambientali piazzate proprio a Corleone, operazioni sotto copertura contro narcos e spaccio di stupefacenti, sono alcuni degli spunti che il colonnello racconta in questa intervista.
Aggiornato il 21 dicembre 2024 alle ore 11:47