Foti: “Il Governo è autorevole e stabile”

Tommaso Foti rivendica la bontà dell’azione dell’Esecutivo. “Questo Governo gode di una credibilità e stabilità difficili da mettere in discussione. Certo, con la dialettica propria delle forze politiche che lo compongono. Ma c’è una maggioranza che quando deve esprimersi, vota all’unanimità”.

Lo afferma in un’intervista al Corriere della Sera il neoministro per gli Affari europei ed esponente di spicco di Fratelli d’Italia. “A differenza – aggiunge Foti – di un’opposizione che spesso ha posizioni più numerose dei partiti che la compongono. Sono entrato in un Ministero che era guidato da una personalità di indubbia capacità e concretezza”. Foti si riferisce chiaramente all’ex ministro Raffaele Fitto, ora vicepresidente della Commissione europea. “Occorre essere molto attenti: le questioni richiedono un’attenzione particolare. Sto esaminando tutti i dossier più significativi e più urgenti, entro la fine dell’anno dobbiamo mettere a punto la lettera da inviare alla Commissione Ue per ottenere la settima rata, circa 18,2 miliardi di euro. E, dunque, occorre verificare che i 67 obiettivi complessivi siano raggiunti. Siamo a un ottimo punto. Sono ottimista sulla possibilità di raggiungerli tutti. La Corte dei conti ha fatto la sua relazione sui dati di cui dispone, in modo senza dubbio corretto”.

Foti sottolinea che ci “sono situazioni che possono migliorare. E io credo che il decreto di Giancarlo Giorgetti, che consentirà di erogare i finanziamenti fino al 90 per cento, sarà decisivo. Eviterà che i Comuni vadano in affanno di cassa. Semplificando la rendicontazione, sarà possibile disporre delle risorse in misura molto più veloce che in passato. Perché il prossimo anno dovrà segnare un ritmo di spesa decisamente sostenuto rispetto a quello degli anni precedenti. Ma è un fatto fisiologico: in un’opera c’è la fase della progettazione, quella degli appalti e quella dell’esecuzione; è normale che la spesa segua ritmi collegati”.

Il Cipess (Comitato interministeriale per la programmazione economica e lo sviluppo sostenibile, ndr) ha definanziato alcuni progetti e c’è un tesoretto di alcuni miliardi. “I tesoretti hanno modalità di utilizzazione certamente non così impellenti. E quindi, teniamoli buoni per quando serviranno”.

Aggiornato il 13 dicembre 2024 alle ore 08:30