Tajani: “La lotta alla corruzione rafforza la competitività dell’Italia”

Secondo Antonio Tajanila corruzione è un male che provoca danni al sistema Paese e all’immagine e alla credibilità dell’Italia”. Il ministro degli Esteri è intervenuto alla Farnesina nel corso della Giornata internazionale anticorruzione. All’evento sono intervenuti anche il ministro dell’Interno Matteo Piantedosi, il ministro della Giustizia Carlo Nordio e il segretario generale dell’Organizzazione per la Cooperazione e lo Sviluppo economico Mathias Cormann. “La lotta alla corruzione – ha detto Tajani – è una sfida che deve essere raccolta in modo corale da tutti e contribuisce a rafforzare la competitività dell’Italia. Non è un fenomeno nazionale ma transnazionale e serve quindi una collaborazione sempre più forte. È una sfida che non si può combattere da soli: serve l’armonizzazione dei nostri sistemi giuridici”. Il vicepremier ha anche ringraziato il personale della Polizia, Guardia di Finanza e Carabinieri per il contrasto alla corruzione.

“Come sappiamo – ha detto – la corruzione si annida anche nella concessione dei visti e della cittadinanza, per questo abbiamo avviato una collaborazione intensa con le forze dell’ordine per realizzare, insieme al personale della Farnesina, ispezioni mirate nelle ambasciate e nei consolati. Abbiamo avviato collaborazioni sempre più attive tra l’Italia e i Paesi esteri perché la lotta alla corruzione non è una sfida che si vince da soli. Il nostro impegno è garantire maggiore certezza del diritto alle nostre imprese all’ estero e siamo impegnati a investire l’ingiusta narrativa sull’Italia in materia di corruzione perché oggi il nostro Paese per il lavoro in questo campo è un punto di riferimento. “Non a caso – ha proseguito Tajani – il parlamento dell’Argentina ha introdotto disposizioni antimafia ispirate a modelli italiani”. Tajani ha anche annunciato un documento di indirizzo in tema di contrasto alla corruzione che sarà dedicato alla memoria del giudice Rosario Livatino e progetti di cooperazione con i Paesi dell’America Latina.

Per Tajani, “l’azione di diplomazia giuridica e di sicurezza che il governo porta avanti contro la corruzione con un forte gioco di squadra tra i Ministeri di Esteri, Interno e Giustizia, con un ruolo operativo cruciale delle nostre Forze dell’Ordine dimostra l’efficacia e l’efficienza del lavoro dell’esecutivo”. L’Italia, ha ribadito Tajani, è impegnata “non solo in termini di prevenzione e contrasto, ma anche per favorire la promozione e lo sviluppo della cultura della legalità, della trasparenza e dell’integrità a livello nazionale, europeo e internazionale. La corruzione è, infatti, un fenomeno con una dimensione transnazionale sempre più forte: di fronte a queste sfide nessuno Stato può agire da solo”. A questo scopo Tajani ha sottolineato l’importanza di azioni e programmi coordinati di supporto all’attività giudiziaria e giurisdizionale a livello internazionale, consolidando l’impegno della politica estera italiana nella tutela e nella promozione dei principi dello stato di diritto a livello globale.

“Abbiamo messo questo tema tra le priorità della presidenza italiana del G7, promosso l’adozione al Vertice di Borgo Egnazia di un documento di indirizzo basato sulla nostra metodologia di assistenza tecnica in tema di contrasto alla corruzione, dato impulso a programmi di assistenza europei e italiani in America Latina e nei Caraibi e attivato nuovi programmi per il contrasto al crimine organizzato, la corruzione e il crimine cibernetico in favore dei Paesi Asean” ha aggiunto. Il ministro ha poi assicurato che il modello italiano di contrasto alla corruzione e al crimine organizzato transnazionale verrà ulteriormente valorizzato attraverso l’avvio di tre programmi di assistenza tecnica in favore dei Paesi latino americani, affidati all’Arma dei Carabinieri, alla Guardia di Finanza e alla Polizia di Stato in collaborazione con i Ministeri della Giustizia e dell’Interno.

Aggiornato il 09 dicembre 2024 alle ore 16:51