“Nel nuovo Movimento 5 stelle nessuno potrà essere Sopraelevato”. Giuseppe Conte non perde occasione per lanciare frecciate a Beppe Grillo. Il leader pentastellato risponde, nel corso di un’intervista alla Stampa, a Romano Prodi. Il fondatore dell’Ulivo aveva detto che il Movimento a suo avviso “non è di sinistra”. “Gli do ragione. E infatti – chiosa Conte – la mia comunità non si definisce di sinistra, ma progressista. Quelli di sinistra votano la Commissione Ursula, noi no. Quelli di sinistra mandano le armi a oltranza in Ucraina, favorendo l’escalation, noi no. Aggiungo: queste cose il Pd le ha votate assieme a Giorgia Meloni. Per questo ci definiamo progressisti indipendenti. Perché siamo un’altra cosa, del tutto nuova e originale”, sottolinea Conte. Se si votasse domani, assicura l’ex premier, il M5s andrebbe nuovamente da solo: “Se il Pd non cambia idea sì. È la logica conseguenza della nostra coerenza. Questi punti per noi sono assolutamente discriminanti”. Conte guarda anche allo scontro col fondatore del M5s: “Sicuramente non è una bega personale tra lui e me, come un po’ distortamente alcuni la rappresentano. La questione è politica. Ed è semplice: da un lato c’è il passato e dall’altro c’è il futuro”. Conte non teme il rischio di scissioni: “No, non si fa una scissione dicendo abbiamo un grande futuro alle spalle. Da Grillo in tre anni non ho sentito nessun progetto politico alternativo”.
Nel corso della mattinata l’ex premier è tornato sulle dichiarazioni rilasciate al quotidiano torinese. “Non siamo chiamati oggi a una responsabilità di Governo, perché effettivamente l’alternativa va costruita. Abbiamo bisogno di tempo per costruire un progetto serio e credibile. Non può essere progressista una politica che abbraccia l’eventualità di una Terza guerra mondiale per quanto riguarda il conflitto Russia-Ucraina”, sostiene e rincara la stoccats al Pd di Elly Schlein: “Riteniamo che la von der Leyen 2 sia una commissione che ha spostato l’asse politico totalmente a destra e non doveva essere consentito”. Poi, in Transatlantico, interpellato, Conte risponde a chi gli chiede se la costruzione di un’alternativa di Governo con le altre forze progressiste sia ancora in piedi. “Assolutamente sì. Il nostro obiettivo è proprio di costruire una alternativa di Governo seria, forte e credibile. E per questo rivendichiamo la necessità di essere chiari ed elaborare un programma puntuale, preciso e coerente, davvero di miglioramento a fronte di tutte le ingiustizie e le diseguaglianze di questo Paese”.
Aggiornato il 05 dicembre 2024 alle ore 18:13