Le piazze non si precettano. Così ha esordito il segretario della Cgil Maurizio Landini in diretta da Bologna, nella manifestazione dei sindacati durante lo sciopero generale di oggi. Per quanto riguarda i trasporti, Matteo Salvini ha ridotto la durata della mobilitazione a quattro ore, mentre il resto degli scioperi dureranno le classiche otto ore. “Abbiamo già dati di adesione altissima, quindi è una giornata importantissima, la miglior risposta che ci può essere ed è il segno che la maggioranza di questo Paese chiede di cambiare delle leggi balorde e che il lavoro e la dignità delle persone tornino ad essere al centro”, ha aggiunto Landini ai margini del corteo felsineo. “Ed è un messaggio fortissimo per continuare, andare avanti: piazze così piene dicono che siamo sulla strada giusta”, ha aggiunto il segretario ai microfoni dei giornalisti.
Il corteo che ha attraversato le strade di Bologna, ha portato con se migliaia di manifestanti che hanno risposto alla chiamata di Cgil e Uil per lo sciopero generale contro la Legge di bilancio. Da Porta Lame fino a piazza Maggiore, il messaggio è stato chiaro: no alle politiche economiche dell’Esecutivo, giudicate inique e repressive. A guidare la protesta è stato Maurizio Landini, segretario della Cgil, che ha puntato il dito contro quella che ha definito una deriva autoritaria. “Le ingiustizie hanno raggiunto un livello non più sopportabile”, ha esordito davanti alle lavoratrici de La Perla, simbolo di una crisi occupazionale che non trova soluzione. L’attacco più duro è arrivato sul cosiddetto decreto sicurezza, in discussione in Parlamento: “Mi sembra chiaro che c’è stato un tentativo esplicito di mettere in discussione questo diritto”, ha dichiarato riferendosi al diritto di sciopero. “È chiaro che siamo di fronte al tentativo serio di una svolta autoritaria che mette in discussione la libertà di esistere e la libertà delle persone”. Dai toni utilizzati, più che altro, sembra che la svolta autoritaria l’abbia presa il segretario generale con la sua Cgil.
Dall’altra parte della barricata, il vicepremier e ministro degli Esteri, Antonio Tajani, non ha risparmiato critiche al tono e al merito della protesta. Intervenuto al Forum dell’agricoltura e dell’alimentazione di Coldiretti, Tajani ha bocciato il discorso inappropriato di Landini: “Dal leader della Cgil c’è un linguaggio fondamentalista. Un sindacalista dovrebbe parlare di diritti dei lavoratori, non incendiare le piazze”. Tajani ha poi messo in discussione la reale natura dello sciopero, evidenziandone la scarsa adesione da parte di altre sigle: “Tant’è che molte organizzazioni, come Cisl, Confsal e Ugl, non hanno aderito. Questo suggerisce che non si tratta di una battaglia sindacale, ma di una legittima scelta di contestare le politiche del gGoverno. C’è molta politica e poca economia”.
Mentre la manifestazione si snodava per le vie del capoluogo emiliano, lo scontro tra sindacati e l’Esecutivo ha assunto contorni sempre più aspri. Da una parte, Landini rivendica la centralità del conflitto per difendere i cittadini; dall’altra, Tajani ragiona su come la protesta sia più ideologica che concreta. E ancora una volta, i sindacati, hanno messo sullo sfondo i bisogni dei lavoratori.
Aggiornato il 29 novembre 2024 alle ore 14:14