Pnrr, Meloni: bene il pagamento della sesta rata

La Commissione europea ha approvato il pagamento della sesta rata del Pnrr. “Questo risultato, unitamente alla presentazione della richiesta di pagamento della settima rata, prevista nelle prossime settimane, dimostra che l’attuazione del Piano procede nei tempi previsti e nel rispetto di tutti gli obiettivi concordati a livello europeo, unici parametri di valutazione oggettivi dello stato di avanzamento del Pnrr”, ha spiegato la presidente del Consiglio Giorgia Meloni. Con il pagamento di questa tranche, di circa 8,7 miliardi di euro, l’Italia potrà portare avanti i 39 obbiettivi connessi all’approvazione della sesta rata. Sono 23 milestone e 16 target, tra cui figurano le misure volte alla riduzione dei ritardi di pagamento da parte della Pubblica amministrazione, l’entrata in vigore della legge quadro dedicata alle persone con disabilità, i provvedimenti normativi in favore degli anziani non autosufficienti, le azioni per prevenire e contrastare lavoro sommerso, sfruttamento dei lavoratori e altre forme di lavoro irregolare, nonché la definizione di uno standard nazionale per la professione di guida turistica.

“Rispetto alle misure attuate con la sesta rata, assume una particolare rilevanza il target relativo alla giustizia amministrativa”, ha aggiunto la premier. Qui, sono stati raggiunti livelli di smaltimento degli arretrati “notevolmente superiori” rispetto agli obbiettivi fissati dal Pnrr, sia per quanto riguarda il Consiglio di Stato che per i Tribunali amministrativi regionali. Tradotto in numeri, per il Consiglio di Stato è stato pressoché azzerato il totale dell’arretrato, pari al 99 per cento dei 24.010 ricorsi pendenti al 31 dicembre 2019, a fronte di un target fissato al 35 per cento. Per i Tar di Milano, Venezia, Roma, Napoli, Salerno, Palermo e Catania, invece, la riduzione dell’arretrato è stata superiore al 95 per cento delle 109.029 cause pendenti al 31 dicembre 2019, rispetto al 25 per cento previsto dal Piano.

I quasi 9 miliardi di euro erogati dall’Unione europea serviranno anche alla realizzazione di nuove infrastrutture per il trasporto del gas – costruzione della linea adriatica – al potenziamento dei collegamenti ferroviari nel Mezzogiorno e nel centro Italia, ai crediti d’imposta per la tanto agognata transizione ecologica 4.0 e all’attivazione della transizione 5.0. Ma anche il rinnovo della flotta dei Vigili del fuoco, ai nuovi impianti sportivi nelle scuole, alla digitalizzazione dei parchi nazionali, fino all’implementazione degli impianti per la produzione di energia elettrica nei settori agricolo e agroindustriale (agrisolare). E molto altro ancora.

Tutte queste elencate sono “importanti riforme e investimenti, prioritari per la riduzione dei divari territoriali, per la transizione ecologica e digitale, per l’autonomia energetica e per la crescita economica e sociale dell’Italia”, ha precisato la presidente del Consiglio. Obiettivi strategici per la cui realizzazione “il Governo sta lavorando alacremente sin dal giorno del suo insediamento e continuerà a farlo, con lo stesso spirito e la stessa determinazione, nell’interesse dei cittadini, del tessuto produttivo, della Nazione tutta”, ha aggiunto Meloni. Che conclude con i ringraziamenti al ministro Raffaele Fitto “per il grande lavoro svolto in questi anni nell’attuazione del Pnrr, che ha consentito all’Italia di essere la prima Nazione in Europa per numero di obiettivi raggiunti, per risorse complessive ricevute e per richieste di pagamento formalizzate”. Con un in bocca al lupo per la sua nuova avventura europea.

Aggiornato il 27 novembre 2024 alle ore 13:39