In democrazia le regole sono il contenuto

L’Associazione nazionale magistrati ritiene che (da Repubblica.it) “la politica (non il Governo, non dei partiti, non dei parlamentari; la “politica”, ndr) attacca i giudici per screditarli e assoggettarli”. Per questo chiede aiuto al Consiglio superiore della magistratura con “il documento del Comitato direttivo centrale inviato a Palazzo Marescialli” per “iniziative a tutela della indipendenza e dell’autonomia della magistratura”.

Non entro nel merito, può anche essere allarme fondatissimo. Mi limito a leggere gli articoli 104 e 105 della Costituzione “più bella del mondo”.

Articolo 104: “La magistratura costituisce un ordine autonomo e indipendente da ogni altro potere” (attenzione: ordine, non potere come spesso si dice). Il Consiglio superiore della magistratura è presieduto dal Presidente della Repubblica. Ne fanno parte di diritto il primo presidente e il procuratore generale della Corte di cassazione. Gli altri componenti sono eletti per due terzi da tutti i magistrati ordinari tra gli appartenenti alle varie categorie, e per un terzo dal Parlamento in seduta comune tra professori ordinari di università in materie giuridiche ed avvocati dopo quindici anni di esercizio. Il Consiglio elegge un vicepresidente fra i componenti designati dal Parlamento. I membri elettivi del Consiglio durano in carica quattro anni e non sono immediatamente rieleggibili. Non possono, finché sono in carica, essere iscritti negli albi professionali, né far parte del Parlamento o di un Consiglio regionale”.

Articolo 105: “Spettano al Consiglio superiore della magistratura, secondo le norme dell’ordinamento giudiziario, le assunzioni, le assegnazioni ed i trasferimenti, le promozioni e i provvedimenti disciplinari nei riguardi dei magistrati”.

Non sta scritto da nessuna parte della Costituzione “più bella del mondo” che il Csm debba difendere magistrati o chiunque da attacchi provenienti “dalla politica” o da chi.

C’è scritto che la magistratura è un “ordine”. C’è scritto che il Csm si deve occupare di assumere, assegnare, trasferire, promuovere, punire i magistrati.

Ps.: è sintomatico che una grande verità venga da un film leggero come “Benvenuto Presidente!” (mi riferisco alla battuta sulle regole che sono il contenuto, in una democrazia). Ma non è, del resto, la prima volta. E non sarà l’ultima.

Aggiornato il 18 novembre 2024 alle ore 16:55