Guai a concedere la vittoria al centrodestra. Quando mancano meno di 24 ore alle Elezioni regionali in Emilia-Romagna e Umbria, l’opposizione è cosciente di doversi giocare il tutto per tutto. In un momento storico in cui la sinistra globalmente intesa si sta ritirando sull’Aventino delle coscienze, Elly Schlein e il Partito democratico non possono assolutamente farsi trascinare dalla corrente. Risorgere come collettivo o essere annientati individualmente? È questo il dilemma del fu campo largo, che per non perdere totalmente rilevanza nella politica del Paese reale, in Umbria si è alleato totalmente e ha individuato nell’ex sindaca di Assisi e presidente della provincia di Perugia, Stefania Proietti, la persona giusta per provare a vincere la tornata elettorale. Dall’altra parte, la coalizione di Governo si è schierata con Donatella Tesei, attuale presidente della Regione, eletta nel 2019 con la Lega. “Non stiamo insieme solo perché dobbiamo battere qualcun altro ma perché ci sono ideali che ci accumunano e una visione del futuro assolutamente coincidenti. Un buon auspicio per fare le cose perché altrimenti quando i distinguo sono tanti si rischia di rimanere impantanati e di non fare le cose che servono per il territorio”, ha dichiarato Tesei sul finire della sua campagna elettorale.
L’Emilia-Romagna invece è da sempre considerata un fortino rosso, un paradiso in terra per le forze progressiste. Ma cosa succederà se a Stefano Bonaccini seguirà un presidente in linea con le forze al Governo? In quel caso, il Pd di Schlein e compagnia bella ne avranno di che discutere e ragionare. Michele de Pascale, il sindaco di Ravenna del Partito democratico, è anche qui sostenuto a campo larghissimo dall’opposizione, mentre la preside Elena Ugolini, indipendente, è appoggiata compattamente dalla maggioranza. Se la campionessa del centrodestra riuscisse nell’impresa di strappare l’Emilia-Romagna ai progressisti, sarebbe la prima volta dalla sua istituzione nel 1970. E de Pascale deve stare attento a Federico Serra, sostenuto da Potere al Popolo e Rifondazione comunista, che potrebbe strappargli voti importantissimi da parte delle frange più rosse della Regione. La tornata elettorale durerà dalle 7 alle 23 di domani, domenica 17 novembre, e i seggi riapriranno lunedì 18 dalle 7 alle 15. La sensazione, è che i progressisti hanno tutto da perdere.
Aggiornato il 16 novembre 2024 alle ore 11:49