Giorgia International

La presidente del Consiglio, nella nazione, è assediata da frange deviate di magistratura (i magistrati seri lavorano) e da un sindacato in crisi esistenziale (Cgil), non meno che dall’opposizione di sinistra. Tutti costoro cercano di distrarla dalle principali cose per la quale è stata votata dagli italiani: rendere stabili i Governi con la riforma costituzionale del premierato; fare imparziale ed efficiente la giustizia, con la separazione delle carriere (per adeguare la macchina al nuovo processo introdotto dal Codice di procedura penale Vassalli), e magari con lo snellire la procedura civile. La stessa è stata votata alle elezioni europee, anche per un’Unione che pensi più alla sua difesa che a farci mangiare cavallette. La vittoria di Donald Trump negli Stati Uniti d’America, la crisi della sinistra in Europa e la vittoria laburista in Gran Bretagna, senza che il nuovo Gabinetto riesca a “mordere”, però, esige che ella, a capo di un Governo nazionale conservatore stabile e riformista, e oggi del G7, si assuma anche la guida ideale del conservatorismo internazionale.

In un altro momento forte della destra, in un periodo relativamente recente, su iniziativa di Margaret Thatcher, allora primo ministro del Regno Unito, con l’adesione di George H. W. Bush, in seguito presidente degli Stati Uniti d’America, Helmut Kohl, cancelliere della Repubblica federale di Germania, e Jacques Chirac, in epoca successiva presidente della Repubblica francese, fu fondata a Londra, il 24 di Giugno del 1983, l’Unione democratica internazionale. Essa ha due organizzazioni globali affiliate: l’Unione internazionale dei giovani democratici e l’Unione internazionale delle donne per la democrazia; e sei organizzazioni regionali aderenti: l’Unione dei partiti latinoamericani, l’Unione democratica Asia-Pacifico, l’Unione democratica dei Caraibi, l’Unione democratica dell’Africa, il Partito popolare europeo e il Partito dei conservatori e Riformisti europei, presieduti proprio da Giorgia Meloni.

Poi ne fanno parte ottanta formazioni, tra membri ed associati, di sessanta nazioni. Ha sede non lontano da casa nostra, a Monaco di Baviera. L’organizzazione adesso è presieduta da Stephen Harper, già primo ministro canadese, a guida del Partito conservatore di quel Paese. Gli ideali di tale organizzazione sono sia di carattere conservatore liberale, sia di destra nazionale, sempre e comunque liberaldemocratici. Per l’Italia ne fanno parte, al momento. Sia Fratelli d’Italia che Forza Italia. Giorgia Meloni non trascuri di farne uno strumento per rafforzare una leadership internazionale che sta guadagnando.

Aggiornato il 11 novembre 2024 alle ore 10:08