Gli errori della sinistra

La storia politica ci ricorda che nessun governo è perfetto. Anche l’Esecutivo di Giorgia Meloni ha avuto problemi politici da non sottovalutare: dal caso dell’ex ministro Gennaro Sangiuliano, a quello dell’onorevole Daniela Santanchè, eccetera. Taluni esponenti del centrodestra sembrano dimenticare che le maggioranze elettorali, anche quelle che li hanno portati alla guida del Paese, sono molto fluide, e se non vedono efficacia operativa e realizzate le loro istanze, cambiano facilmente le rappresentanze politiche. Non può non colpire l’errore di taluni ministri quando, ad esempio, dichiarano di voler colpire questa o quella categoria di cittadini: il governo della Repubblica deve rappresentare e difendere tutti, indipendentemente dal colore politico e dalla posizione economica. Un cittadino, il più benestante, che adempie i suoi doveri verso la collettività pagando le tasse in relazione alla sua ricchezza, ha diritto di avere tutti i benefici previsti per ogni altro cittadino.

Giustamente, il modello politico che esprimeva la Democrazia cristiana era quello dell’interclassismo. Detto questo, il nostro sguardo viene ora rivolto all’opposizione. Per noi, i comportamenti da questa posti in essere rivelano una mancanza di politica che la rendono del tutto inidonea a svolgere l’importante ruolo che la Costituzione le attribuisce. In democrazia tutte le forze politiche hanno importanza, quando esprimono autentica capacità operativa e di proposta. Ciò non è dato rilevare nell’attuale sinistra: il Governo emana un provvedimento e l’opposizione non fa che sostenere il contrario senza la proposta alternativa e i relativi argomenti di sostegno. È facile adottare simili comportamenti. Nel campo della parola si può dire tutto e l’esatto contrario, ma ciò rimane privo di significato quando non si raggiunge alcun risultato. Cosi, spesso si può arrecare un danno alla vita del Paese potendo anche ingessare l’attività governativa.

Gli argomenti e le posizioni della sinistra sono spesso espressione di un relativismo assoluto, quando possono indurre a pensare che non esistono regole certe di comportamento. Intendiamo ora riferirci all’attuale provvedimento in materia di sicurezza. Diversi rappresentanti della sinistra hanno sostenuto che si tratta di un provvedimento liberticida. Ciò è assolutamente scorretto: si violano le libertà, quando si proibiscono le manifestazioni del dissenso, non gli abusi a danno degli altri cittadini. Il diritto di ciascuno coesiste con il diritto degli altri secondo un principio generale di libertà giusta. Il pensiero del grande Immanuel Kant è tutt’ora valido.

Attuando il blocco stradale ,si impedisce a tante persone di raggiungere il posto di lavoro, ad ammalati di raggiungere l’ospedale. Occupare la casa degli altri significa non rispettare i sacrifici di tante persone per avere un luogo di vita per sé e per la propria famiglia. Certi provvedimenti, poi sono indispensabili ne cives ad arma veniant: qualche cittadino, cioè, di fronte a tale evenienza può essere indotto a farsi giustizia da sé. Per questa dimostrazione di inadeguatezza argomentativa si può fare riferimento alla manifestazione svoltasi a piazzale Ostiense di Roma. Una dimostrazione svoltasi nel divieto della competente autorità e che ha visto dei partecipanti scagliarsi con inaudita violenza contro le forze dell’ordine, molti contravvenendo a precise disposizioni di legge: avevano caschi e passamontagna.

Orbene, di fronte a tali violenze, esponenti della sinistra hanno criticato l’attuale ministro dell’Interno come se avesse con le sue scelte provocato i disordini. L’autorità del Ministero dell’Interno ha il dovere di vietare le manifestazioni, quando in base alle esperienze e alle sensate percezioni, si possono prevedere disordini e danno alla collettività. Questa materia, peraltro, trova la sua disciplina nell’articolo 17 della Costituzione che prevede la libertà di riunione. Riunione che deve svolgersi in maniera pacifica e senza armi. Un giurista di valore, quale Sabino Cassese, già ministro nel governo di Carlo Azeglio Ciampi e giudice costituzionale, ha rilevato la pochezza argomentativa della sinistra su tali questioni.

Quanto alla costituzione della nostra Repubblica, essa è una raccolta di norme di grande valore e civiltà ma, se noi intendiamo rispettarla e conservarla dobbiamo fare i necessari aggiornamenti per renderla adeguata a rispondere alle esigenze dei cittadini. A tale proposito, mentre non ci convince, sulla base delle pregresse esperienze, l’autonomia differenziata delle Regioni, riteniamo utile e proponibile, con gli opportuni contrappesi, la riforma del premierato. Checché ne pensino i tanti soloni della sinistra politica e mediatica autocostituitisi i soli legittimati custodi ed interpreti della carta costituzionale. I romani dicevano omne ius quo utimur hominum causa constitutum est, tutto il diritto ha la funzione di realizzare le esigenze e gli interessi degli uomini. Ma è veramente grave che la sinistra, la quale ha lasciato insoluti molti problemi pur essendo stata al potere per molti anni, cerchi ogni mezzo per delegittimare l’avversario scelto per la guida del Paese dal libero voto dei cittadini, così si violano i principi fondamentali della democrazia.

Aggiornato il 14 ottobre 2024 alle ore 13:51