Messer pien di tormento

Digitando la machiavelliana frase “Chi bussa a ’sto convento?”, la cosiddetta Intelligenza artificiale ci fa sapere tra l’altro anche che “queste parole sono diventate un modo di dire per indicare chi sta cercando di entrare o di mettersi in una situazione”.

Chiudete un attimo gli occhi ed ecco che quel “messer pien di tormento” si trasforma magicamente in Matteo Renzi di fronte alla porta del campo largo che non si apre neppure di fronte ad un uomo che pietisce pieno di tormento. Tant’è che in Liguria il “tormentato” è stato costretto a dar vita ad una lista centrista insieme a +Europa e Psi. Manca Carlo Calenda, ma questo si sapeva.

In conclusione, due considerazioni. La prima: Renzi non lo vuole nessuno e il vero capo del centrosinistra si chiama Giuseppe Conte e, di conseguenza, né il toscano né Calenda potranno mai far parte in forma stabile del campo largo.

Continua quindi a rendersi necessaria la nascita di uno schieramento moderato e riformista di centro guidato magari (Augusto Minzolini docet) da un “papa straniero” che riesca a superare le ambizioni personali a favore della creazione di un soggetto politico del quale il Paese sembra aver bisogno.

Seconda considerazione. Anche quanto è accaduto in Liguria conferma, come scrivevamo sopra, che il vero “comandante” del campo largo è Conte. Elly Schlein sembra troppo condizionata dai veti e dalle scelte del Movimento 5 stelle e anche all’interno del Partito democratico ha i suoi problemi. A Conte è assai piaciuta la doppia esperienza a Palazzo Chigi e mira ad un terzo mandato cosa che, dalle parti di Schlein, non sembra essere ancora chiara.

Aggiornato il 24 settembre 2024 alle ore 11:03