Mariastella Gelmini e Mara Carfagna abbandonano Azione. Erano, rispettivamente vicesegretaria e presidente del partito di Carlo Calenda. Seguono gli addii del deputato Enrico Costa (tornato a Forza Italia) e della senatrice Giusy Versace. In 48 ore Azione ha quindi perso 4 parlamentari su 13 (fino a lunedì esprimeva 11 deputati e 2 senatori). “La decisione di entrare nel campo largo in un’alleanza che comprende il Movimento 5 stelle e la sinistra di Angelo Bonelli e Nicola Fratoianni nelle tre regioni che andranno al voto in autunno, mi costringe a prendere atto con rammarico che non posso rimanere”, spiega Gelmini dopo un lungo faccia a faccia con Calenda. Dunque, il campo largo, seppur ancora in fase embrionale, fa perdere pezzi ad Azione. Le alleanze per le regionali con Pd, Avs e M5s e la prospettiva nazionale di un’intesa di centrosinistra innescano l’esodo degli ex forzisti dal partito di Carlo Calenda. La risposta del partito è durissima: “Rispettiamo le scelte personali ma riteniamo grave e incoerente passare dall’opposizione alla maggioranza a metà legislatura contravvenendo così al mandato degli elettori”. In Azione si prende atto “con rammarico della decisione di Mariastella Gelmini, Giusy Versace e Mara Carfagna di lasciare un partito che le ha accolte e valorizzate in un momento particolarmente critico del loro percorso politico”.
Una nota in cui si può leggere in controluce tutta l’amarezza e il disappunto di Calenda che aveva nominato le ex ministre una presidente e una presidente del partito del suo partito. Gelmini parla di un “confronto sereno e leale” con il leader di Azione, nei cui confronti “la stima e la gratitudine restano immutati”. “Non provengo dalla sinistra e non intendo aderirvi adesso: ero e resto una moderata popolare e continuerò con linearità le medesime battaglie”. Ora andrà a ingrossare le file del Gruppo misto del Senato, ma a livello politico voci insistenti parlano di un suo prossimo passaggio a Noi moderati di Maurizio Lupi. Un’ipotesi molto accreditata in ambienti parlamentari, che coinvolgerebbe anche Carfagna. Ma i rispettivi staff non confermano. In giornata va via anche Versace: “Già prima dell’estate avevo manifestato a Carlo Calenda il mio disagio, nonché il mio disappunto rispetto all’ipotesi di aderire a un campo largo anche in Liguria. Le scelte politiche, benché legittime, portano il partito in una direzione che non è quella che auspicavo”.
L’addio di Mara Carfagna fa scendere a quota dieci i deputati di Azione: il gruppo alla Camera resiste ma sul filo. Anche il suo disagio era noto da tempo: da centrista e moderata una eventuale collocazione più a sinistra non l’avrebbe trovata d’accordo. Mariastella Gelmini era entrata nel partito nel luglio del 2022, due mesi prima delle elezioni politiche, dopo aver fatto a lungo parte di Forza Italia. Era stata ministra dell’Istruzione tra il 2008 e il 2011, nell’ultimo Governo guidato da Silvio Berlusconi, e più recentemente era stata ministra per gli Affari regionali e le Autonomie nel Governo di Mario Draghi (2021-2022): aveva lasciato Forza Italia quando il partito aveva deciso di non votare la fiducia a Draghi, nell’estate del 2022. Dall’ottobre dello stesso anno Gelmini era anche vicesegretaria di Azione. Mara Carfagna era entrata in Azione assieme a Gelmini, dopo essere stata eletta in parlamento con Forza Italia per quattro legislature. Era stata ministra per le Pari opportunità dal 2008 al 2011 nel quarto Governo Berlusconi, e per il Sud e la Coesione territoriale fra il 2021 e il 2022, durante il Governo di Draghi. Era stata anche vicepresidente della Camera dei deputati fra il 2018 e il 2021.
Aggiornato il 18 settembre 2024 alle ore 13:30