Il Regno Unito è ancora alla ricerca di soluzioni concrete per regolamentare i flussi migratori in entrata. Il nuovo premier Keir Starmer ha definitivamente cassato il piano Rwanda promosso dal suo predecessore Rishi Sunak, e al momento non è stata ancora messa sul tavolo un’alternativa degna di questo nome. Per questo motivo, l’inquilino di Downing Street è atteso questo weekend a Roma, e poi lunedì 16 a Villa Doria Pamphilij. Lo hanno confermato i canali ufficiali di Palazzo Chigi. È in programma un incontro con la presidente del Consiglio Giorgia Meloni, per parlare di flussi migratori e del modello italiano, non proprio bistrattato oltremanica.
È vero che Londra, essendo uscita suo malgrado dalle logiche europee, ha molto più spazio di manovra rispetto ai Paesi dell’Unione, ma già quest’estate il premier laburista aveva cercato un confronto con la sua omologa italiana durante il vertice della Comunità politica, a luglio. Ora Starmer, partendo dal rapporto creato con il primo ministro italiano dal suo predecessore, vuole “portare la collaborazione a un livello superiore”, come scrive Il Giornale. Seppur la Francia abbia già dei protocolli in atto per fermare le partenze nel canale della Manica, comunque gli sbarchi nel sud dell’Inghilterra non accennano a diminuire. Ed ecco che al premier britannico sono saltati all’occhio i numeri dei flussi in entrata italiani. “Il nostro Paese ha una serie costante di riduzione degli ingressi, iniziata nell’ottobre 2023. Finora, in base agli ultimi dati aggiornati del Viminale per il 2024, sono entrati in Italia 44.495 irregolari via mare. Oltre il 62 per cento in meno rispetto a quelli che sono entrati nello stesso periodo del 2023, quando furono 122.823. E ancora meno rispetto a quelli entrati nel 2022, quando ne vennero censiti 64.529”, ha spiegato sempre Il Giornale.
Aggiornato il 13 settembre 2024 alle ore 16:08